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25/04/2015 06:15:00

L'interruzione sulla A19 costa ai siciliani oltre 19 milioni di euro l'anno

 Qual è  la stima dell’impatto economico dell’interruzione della A19 Palermo-Catania? Un primo approfondimento tecnico è stato  sviluppato da Studio META di Monza e dal laboratorio TRASPOL del Politecnico di Milano: oltre 18 milioni di euro all’anno di danni per i soli automobilisti siciliani, in conseguenza di 9,1 milioni di chilometri in piu’ da percorrere e di 1,6 milioni di ore di viaggio aggiuntive.

A questi impatto andrebbero aggiunti quelli per i veicoli pesanti e per le autolinee di trasporto pubblico, oltre ai 30 milioni di euro già’ stimati per la rimessa in esercizio della tratta.
L’interruzione della tratta autostradale “Tremonzelli-Scillato”, di circa 16 km, comporta per gli autoveicoli una deviazione sul percorso di 32 km via Polizzi Generosa (PA). Il modello di analisi mostra pero’ che circa un 20% del traffico che utilizzava l’A19 si spostera’ su itinerari completamente alternativi, non sempre adatti a sostenere flussi di traffico elevati e dando luogo a potenziali situazioni di criticita’ locale.

Per i mezzi pesanti la situazione è ancora più critica, poichè sui due percorsi alternativi è in vigore per questi il divieto di transito per i mezzi pesanti, che sono dunque costretti a deviare via Messina o sulla Resuttano (CL) – Castelbuono (PA).

“Oltre 18 milioni di euro all’anno di danni, tra chilometri in piu’ da percorrere e ore di viaggio aggiuntive, per spostarsi tra l’est e l’ovest della Sicilia, sono una mazzata sui siciliani e sulla gia’ fragile economia dell’Isola. Per questo per prima cosa va nominato un commissario straordinario che sia garanzia di massima celerità e trasparenza degli interventi”. Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, commentando la stima dell’impatto economico dell’interruzione della A19 Palermo-Catania, condotta dallo Studio Meta di Monza e dal laboratorio Traspol del Politecnico di Milano. Per Milazzo “sono necessari: Un commissario straordinario con ampi poteri di progettazione e realizzazione degli interventi stradali e autostradali. L’impiego ‘attivo’ dei forestali sul fronte della prevenzione e del dissesto idrogeologico. Il ricorso alla ‘cooperazione assistita’ Stato-Regione in tema di fondi Ue per infrastrutture di trasporto e collegamento. E una corsia preferenziale all’Ars per il varo della riforma degli enti di area vasta ‘perche’ tra le competenze di liberi consorzi e citta’ metropolitane, rientra proprio la materia dei collegamenti stradali secondari’. Il crollo del viadotto, la situazione disastrata della viabilita’ e l’arretratezza dei collegamenti ferroviari, sono un macigno – aggiunge Milazzo -. Tanto piu’ che secondo gli analisti lombardi, al costo dell’interruzione dell’A19 vanno aggiunti, le ricadute su veicoli pesanti e autolinee di trasporto, e i 30 milioni di euro gia’ stimati per la rimessa in esercizio della tratta”.

CONFCOMMERCIO. “Un intervento urgente che possa consentire l’avvio dei lavori dellabretella di collegamento sulla  Palermo-Catania entro il 15 maggio e la fine dei lavori entro il 15 di agosto”. È la richiesta diConfcommercio Sicilia dopo la riunione di  ieri sulla “grave situazione di emergenza infrastrutturale” dell’Isola a seguito della frana abbattutasi sul viadotto Himera dell’autostrada  Palermo-Catania.

Il tavolo delle associazioni d’impresa chiede “una tabella di marcia rigida e serrata che, lavorando giorno e notte, riesca a garantire il  rispetto dei tempi per uscire da quella che è, senza ombra di dubbio,  catalogabile come una delle emergenze siciliane”. Con la stessa rapidità inoltre dovranno essere realizzate tutte quelle manutenzioni  di base alla rete infrastrutturale dell’Isola, necessarie per  ripristinare condizioni di “normalità e sicurezza, partendo dalle  autostrade e finendo alle strade statali e provinciali delle aree  interne della Sicilia”. Confcommercio non ha dubbi sul fatto che si tratti di “una calamità”  che si sarebbe potuta evitare “se soltanto si fossero attivate le iniziative di salvaguardia e di manutenzione ordinaria del  territorio”. E non ci sta a sentire parlare di mancanza di risorse  disponibili: la Sicilia “corre il rischio in questo momento di dover  restituire altri 500 milioni di euro del programma operativo del Fesr  2007-2013 all’Unione Europea”, denuncia Confcommercio.

La richiesta è che “pertanto si convochi subito una giunta regionalestraordinaria per approvare una rimodulazione del  programma destinando le relative risorse alla realizzazione della  manutenzione stradale. Anche perché non si tratta di interventi  ordinari, ma di una vera e propria ricostruzione delle infrastrutture  siciliane. Primo tassello indispensabile per poter parlare di  sviluppo”. Per quanto riguarda l’affidamento dei lavori, Confcommercio chiede il  coinvolgimento dell’imprenditoria siciliana “sana, che ha tutte le  carte in regola e i relativi requisiti per partecipare a una tale  opera di ricostruzione”. “La politica tutta, nazionale, regionale, e la rappresentanza italiana al Parlamento europeo – conclude – ha il dovere di convergere su tale  necessità, per attenuare i gravi danni che l’economia regionale sta  subendo, dall’agricoltura al commercio, dall’industria al turismo, per ritardi nelle consegne, disdette di prenotazioni, annullamenti di  contratti e penalità relative, scongiurando così un vero e proprio  allarme sociale”.