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19/04/2015 09:39:00

Un'ecatombe mai vista. 700 morti nel Canale di Sicilia. Pescherecci in aiuto da Mazara

17.05 - Il segretario regionale del PD Sicilia, Fausto Raciti interviene sulla nuova tragedia nel canale di Sicilia: "Il naufragio nel canale di Sicilia non è una tragedia ma una strage annunciata di cui sono responsabili scafisti senza scrupoli e una Unione Europea che è disposta ad assistere alla morte di migliaia di persone in fuga dalle tragedie africane e mediorientali pur di risparmiare qualche spicciolo". Lo dice il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Fausto Raciti.
"L'operazione Triton - aggiunge - è un miserabile fallimento e va sostituita al più presto da una più grande ed adeguata operazione europea".
"Oggi - conclude Raciti - noi europei guardandoci allo specchio possiamo solo dirci: vergogna, vergogna, vergogna. E chi, come Salvini, specula invocando blocchi navali, pensando alle prossime regionali, farebbe bene a mettersi una mano sulla coscienza. Quelle parole sono estranee alla cultura del nostro Paese e ai nostri valori costituzionali. Il primo ipocrita è lui".

15,10 - «Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità, vi invito a pregare in silenzio prima e poi tutti insieme per questi fratelli e sorelle». Così il Papa dopo l’appello alla comunità internazionale.

«Cari fratelli e sorelle - ha detto il Papa dopo aver recitato il Regina Coeli dalla finestra dello studio su piazza San Pietro - stanno giungendo in queste ore notizie relative ad una nuova tragedia nelle acque del Mediterraneo. Un barcone carico di migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia dalla costa libica e si teme vi siano centinaia di vittime».

«Esprimo - ha concluso Francesco - il mio più sentito dolore di fronte a una tale tragedia ed assicuro per gli scomparsi e le loro famiglie il mio ricordo e la mia preghiera. Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi. Sono uomini e donne come noi, - ha aggiunto a braccio - fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità, vi invito a pregare in silenzio prima e poi tutti insieme per questi fratelli e sorelle».

13,50 - "Contro le tragedie di immigrati in mare serve un’operazione «Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno e non c’è stata risposta». Così Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, sul naufragio nel Canale di Sicilia nel quale si temono 700 morti. Quanto accaduto «è inaccettabile», concorda Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. «È il momento per l’Ue di affrontare queste tragedie senza indugio», aggiunge, serve la condivisione della responsabilità tra tutti i 28 che «per troppo tempo è stata lasciata solo ai Paesi del sud». Mogherini annuncia anche che lunedì porrà il tema all’ordine del giorno del consiglio Esteri Ue. Nel frattempo in Italia si rincorrono le reazioni politiche, dalla commozione di Matteo Renzi ai duri attacchi di Matteo Salvini. «Come si fa a restare insensibili quando nel Mar Mediterraneo sistematicamente assistiamo a una strage?», interviene il premier Matteo Renzi, parlando da Mantova dove si trova per inaugurare la campagna elettorale del Pd. «Il cuore batte forte», dice. E nota che l’accaduto impone una riflessione a più ampio raggio: «Come si fa a restare insensibili di fronte a quelle ragazze che in Nigeria sono state rapite un anno fa da Boko Haram? Come si fa a restare insensibili al dolore di intere generazioni che muoiono, in un tempo in cui la comunicazione globale ci impone di sapere tutto? Ma è qui - osserva il premier- che si gioca il dramma e la bellezza della politica». Renzi ha annullato tutti gli appuntamenti del pomeriggio (era atteso in Veneto e a Sanremo) per tornare a Roma e seguire in diretta gli sviluppi della situazione del naufragio nel Canale di Sicilia. Il premier ha avuto anche un colloquio telefonico con Francois Hollande. Quest’ultimo conferma l’intenzion di «agire d’urgenza».

11,20 - Quando hanno visto arrivare i soccorsi i migranti, che erano a bordo di un peschereccio in difficoltà di navigazione, si sono spostati tutti su un lato dell’imbarcazione facendola capovolgere. Ma i soccorritori sarebbero riusciti a portare in salvo solo 28 dei quasi 700 passeggeri che erano a bordo. Questa la cronaca ancora parziale del nuovo naufragio nel Canale di Sicilia. Secondo l’agenzia Ansa questa nuova tragedia del mare potrebbe essere una ecatombe perché “si temono circa 700 vittime“: la più grave tragedia avvenuta nel Mediterraneo. Tutto è avvenuto a circa 60 miglia a nord della Libia. Sul posto sono state dirottate diverse barche: una ventina di cadaveri sono già stati recuperati. Lo scorso febbraio la cronaca aveva dovuto registrare la morte di 300 migranti, mentre nell’ottobre del 2013 le vittime erano state 339.

Dal peschereccio – secondo le prime informazioni – era stata lanciata ieri una richiesta di aiuto al centro nazionale soccorso della Guardia Costiera poiché era stato riferito che l’imbarcazione era in difficoltà. La sala operativa del Comando generale delle Capitanerie di porto ha dirottato un mercantile portoghese. L’equipaggio della King Jacob però ha visto il peschereccio capovolgersi.

Sono iniziate frenetiche operazioni di soccorso che hanno consentito di recuperare 28 persone finite in mare. È verosimile che, alla vista del mercantile, i migranti si siano portati tutti su un lato del peschereccio, facendolo ribaltare. Nella zona sono stati dirottati numerosi altri mezzi che sono ora impegnati nelle ricerche di eventuali altri superstiti. All’operazione, coordinata dal centro nazionale soccorsi della Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della Marina militare e della Guardia di finanza impegnati nell’operazione Triton dell’agenzia Frontex.

“Nonostante le enormi difficoltà e la vicenda ancora fresca del tentato sequestro di un peschereccio, la marineria di Mazara del Vallo mostra la propria generosità: cinque barche in attività di pesca sono state precettate dalla Marina militare; hanno tirato a bordo le reti per partecipare alle operazioni di soccorso dei naufraghi nel Canale di Sicilia – dice Giovanni Tumbiolo, del Dipartimento della pesca Cesvop di Mazara del Vallo -. Lo Stato, che legittimamente chiede aiuto ai nostri pescatori sappia che a Mazara del Vallo c’erano 500 pescherecci e ora la flotta ne conta un quinto. Giustissimo salvare le vite in mare, ma vanno salvate anche le famiglie di chi dal mare aveva un proprio reddito e oggi è alla fame”.

“Contro le tragedie di immigrati in mare serve un’operazione Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno e non c’è stata risposta” dichiara Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, intervistata da SkyTg24. “Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il bilancio dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille persone. Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi, una ecatombe mai vista nel Mediterraneo che conferma la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso”. Dalla Libia , ha ribadito Sami “partono barconi pieni all’inverosimile” e quando questi lanciano la richiesta di aiuto “i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli”.

Negli ultimi giorni era stato costante l’esodo dei migranti dalla Libia, un flusso continuo interrotto soltanto dalla conta dei morti e dai racconti delle sofferenze e delle violenze che i sopravvissuti hanno dovuto subire sull’altra sponda del Mediterraneo: nell’ultima settimana ne sono arrivati undicimila, oltre 1.500 al giorno. E almeno altri 950, secondo l’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu, sono invece finiti in fondo al mare. Vittime dei naufragi dall’inizio dell’anno a cui dovranno aggiungersi questi nuovi morti. Quattrocento sarebbero deceduti nel naufragio del 14 aprile: “Quelli che erano nella stiva – ha raccontato un sopravvissuto all’Arci – volevano salire per vedere le navi dei soccorritori ma il movimento ha fatto ondulare la nave per due volte e alla terza si è capovolta. È stata una tragedia”. Tre giorni anche l’ultimo orrore: migranti cristiani gettati in mare da compagni musulmani.

L’enorme afflusso di uomini, donne e bambini, sta mettendo a dura prova l’intero sistema d’accoglienza. Le strutture siciliane sono al collasso, da Lampedusa a Pozzallo dove, dice Medici senza frontiere, “la situazione è drammatica”. E in attesa che si trovi una soluzione, proprio dalla Sicilia continuano ad arrivare testimonianze choc. L’ultima da Lampedusa, dove l’altra notte sono sbarcati 89 tra eritrei e somali. Almeno 25 di loro, tra cui un bimbo di 6 mesi, avevano ustioni sul corpo. Dalle testimonianze dei sopravvissuti è stato ricostruito quanto accaduto: cinque giorni fa è esplosa una bombola in un casolare a Zuwarah, in Libia, dove i migranti erano in attesa di partire. Cinque sono morti sul colpo, mentre un sesto, una donna, è morta durante il viaggio verso l’Italia. “Non abbiamo ricevuto cure, ma soltanto qualche benda – hanno raccontato i migranti – tre giorni dopo l’esplosione ci hanno costretti a partire nonostante alcuni fossero in gravi condizioni”.

Sul fronte immigrazione la situazione “è grave e peggiorerà nelle prossime settimane e mesi” ma “dobbiamo essere franchi, la Commissione europea non può fare da sola; non abbiamo la bacchetta magica”, perché “non abbiamo i fondi né il sostegno politico” per lanciare operazioni europee di salvataggio. Questa era stata l’ammissione solo pochi giorni fa della portavoce del commissario per l’Immigrazione Dimitri Avramopoulos, che la settimana prossima sarà in Italia per incontrare il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. 

09,00- Un peschereccio con a bordo circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte nel Canale di Sicilia, a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona ha recuperato solo 28 superstiti, per cui si teme che il bilancio del naufragio sia di poco meno di 700 vittime.

 I profughi erano a bordo di un peschereccio lungo circa trenta metri che si è capovolto mentre si stava avvicinando alla barca per i soccorsi il mercantile King Jacob. Si tratta del piu grande naufragio della storia delle migrazioni.  Nella zona del disastro sono stati inviati mezzi della Guardia costiera, della Guardia di finanza e della Marina militare.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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