In un mondo che vive secondo il ritmo della notizia battuta dalle agenzie, dello scoop inseguito a ogni costo, delle dichiarazioni ufficiali e dei titoli di giornale, un ufficiale dei Carabinieri abbandona il suo ritiro da Cincinnato per tornare in prima linea e seguire le indagini sull’evasione di Cataldo Orchi, il capo della mafia - una mafia svenduta e pubblicizzata come inesistente - al quale è legato da antichi precedenti. Comincia così una caccia all’uomo sorprendente e incalzante, che porterà al disvelamento di una fitta rete di legami e complotti.
Nel suo secondo romanzo Riccardo Arena si destreggia, con l’esperienza di cronista che gli è propria, all’interno di un racconto complesso, dove la voce del narratore si sdoppia e si fonde con le mille voci dell’informazione ufficiale e non, creando un tessuto narrativo avvincente, paradossale e insieme così reale come solo il paradosso può essere.
Riccardo Arena è nato a Palermo nel 1962, è cronista di giudiziaria al Giornale di Sicilia e collabora con La Stampa, Panorama, Il Foglio e l’agenzia AGI. Per il momento è pure presidente dell’Ordine dei giornalisti siciliani. Ha scritto Sanità alla sbarra per le edizioni Arbor (1994) e il romanzo Quello che veramente ami per Dario Flaccovio (2008); ha corso otto maratone e una serie interminabile di maratonine. E non vorrebbe mai smettere.