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07/04/2015 16:18:00

Le Foibe, le medaglie alla memoria dei repubblichini e l'Anpi

L'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) ha protestato perché molte medaglie alla memoria, in occasione della Giornata delle Foibe, sono state concesse a combattenti della Repubblica sociale Italiana. Il motivo della protesta é semplicemente questo: non é lecito ricordare le gesta di uomini che hanno indossato la divisa degli ultimi fascisti. Secondo l'Anpi, alcuni di questi medagliati sono iscritti nell'elenco dei criminali di guerra. Le notizie di quell' elenco vengono dagli archivi della ex Iugoslavia.

Una settimana prima, la Comunità ebraica ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per un'analoga protesta, chiedendo di revocare le medaglie.

La storia si può interpretare in tanti modi, sia la storia di queste proteste, sia quella più grande dei fatti cui si riferiscono.

La storia, si sa, la fanno i vincitori. Almeno per il primo periodo successivo ai fatti. Successivamente, venuti meno le rabbie e gli ideologismi originari, con il passare del tempo, la ricostruzione storica diventa più obbiettiva, perde le scorie dell'immediatezza, e diventa giudice più sereno. E' quello che per fortuna sta avvenendo, ma non é ancora concluso. Iniziò una decina di anni fa il giudice Luciano Violante, che, passato alla politica, riconobbe che non si doveva fare differenza nel compassionevole ricordo, sol perché avevano indossato divise diverse, tra coloro che combatterono per l'Italia da una parte politica, e coloro che combatterono dal lato opposto. Allora anche lui, benché di sinistra, fu ripreso dai duri e puri della sinistra partigiana. Non sia mai accumunare anche nel ricordo vicende umane segnate da diverse ideologie - protestò la sinistra. Ma il pensiero che la Patria può essere servita anche dalla parte sbagliata si fece sempre più strada, fino ad arrivare alla recente concessione delle medaglie alla memoria dei combattenti della Rsi in quei lontani mesi in cui difesero il territorio italiano di nord - est dagli occupanti jugoslavi.

Il traguardo di una pacificazione nazionale nella Repubblica, nata dai disastri della guerra persa, non é stato ancora raggiunto, ma molta strada é stata fatta, se si pensa che le medaglie sono state concesse dopo il vaglio di un'apposita commissione di esperti e storici. E la riscrittura di quegli anni terribili, dopo l'8 settembre del '43, é stata avviata.

Così che le Foibe, dove furono buttati massacrandoli, dalle milizie titine, decine di migliaia di italiani, in molti casi colpevoli solo di essere italiani, sono state negli ultimi anni ricordate come fatti di orrore perpetrato da una parte, quella comunista. Per cinquant'anni dalla fine della guerra mai si é parlato ufficialmente della strage delle Foibe, perché la Jugoslavia aveva vinto la guerra, e da noi i comunisti costituivano il secondo partito dopo la Dc, e con questa facevano compromessi. Addirittura, nei mesi delle Foibe, Togliatti invitava gli italiani ad accogliere come fratelli liberatori i soldati iugoslavi. E talmente liberatori sono stati che ci hanno tolto il peso di governare l'Istria e la Dalmazia che, per la presenza nel Parlamento del Pci, furono vergognosamente concesse all'allora Jugoslavia, ed adesso fanno parte delle Bosnia e della Croazia.

Leonardo Agate

leonardoagate1@gmail.com