Il 25 del mese di febbraio di questo anno è stata una giornata di grandi piogge. Sul taccuino meteo ancora danni causati dal maltempo. Smottamenti diffusi in quasi tutta la rete stradale siciliana. E in quella trapanese in modo particolare. La più colpita, la storica strada statale 188 Centro Occidentale Sicula (SS 188) che taglia idealmente in due la Sicilia occidentale da Marsala a Lercara Friddi. A Salemi si dirama in due opposte direzioni. Verso Nord diventa la 188/a, passando da Vita, va ad innestarsi sulla strada statale 113 Settentrionale Sicula nei pressi di Calatafimi Segesta. E verso Sud, passando da Gibellina e Santa Ninfa, prosegue il suo percorso per raggiungere Partanna e Montevago. Salemi quindi al centro di un importante snodo, viene a collocarsi in una posizione privilegiata di una vasto comprensorio, ma che, paradossalmente, in questi giorni invece la penalizza, isolata come si trova dal resto della provincia da oltre un mese. Dalla parte Nord, subito dopo Vita, la strada avendo subito un pauroso dissesto come fosse stata colpita da un violento sisma, è letteralmente interdetta al transito (vedi foto). Chi utilizzava questa arteria per raggiungere Trapani, Calatafimi Segesta o Castellammare, oggi è costretto a due percorsi alternativi: la strada dell’Ardigna, una vera e propria groviera, ricca di buche di tutte le dimensioni; oppure l’Autostrada A 29, attraversando la SS 188 che da Salemi conduce a Gibellina. Ma anche questo è un tratto di strada che peggiora di giorno in giorno. Oggi si trova in condizioni disastrose. Lo sanno bene gli utenti che lo percorrono ogni giorno. Ma non, a quanto pare, chi amministra la cosa pubblica. Di recente, come se non bastasse, presenta anche un restringimento di carreggiata molto pericoloso, trovandosi subito prima di una curva ad U. Ma lo stato del manto stradale da sempre è in perenne dissesto. Gli smottamenti e gli avvallamenti che la caratterizzano non si conciliano con una guida sicura. Se vi si aggiunge l’imprudenza dei soliti autisti che guidano con i cellulari attaccati alle orecchie e con il piedino pressato sull’acceleratore ecco spiegato il gran numero di incidenti che vi si consumano. Ma torniamo alla fatidica giornata del 25 febbraio. Nelle prime ore di quel pomeriggio un’agenzia batteva la notizia che “uno smottamento aveva interrotto un intero tratto stradale della Statale 188 che da Marsala porta a Salemi, in vicinanza del chilometro 31”. La strada, si precisava, è “chiusa dalle 18 di questo pomeriggio e secondo l’Anas non sarà possibile riprendere il regolare traffico prima di 24 ore”. Di ore, da qual giorno, ne sono passate quasi un migliaio, ma del traffico regolare promesso, nemmeno l’ombra. Anzi le cose sono andate a peggiorare. Nel senso che la strada è stata interrotta al traffico a partire dal bivio Pusillesi fino all’incrocio della strada provinciale, che conduce alla contrada Torretta. Le conseguenze dell’interruzione sono molto gravi. Costringono oltre duecento pendolari, diecine di autobotti e tir, le autoambulanze che debbono raggiungere la città lilibetana ad un percorso alternativo defatigante, pericoloso e penalizzante sotto ogni punto di vista. Siamo andati sul posto per renderci conto “de visu” dell’entità del danno che ha posto in essere contato drastico provvedimento. Con estrema franchezza dobbiamo dire di essere rimasti alquanto stupiti. Ci siamo resi conto che in atto c’è uno smottamento che parte della collina che a destra costeggia la strada. Le abbondanti piogge hanno divelto la rete metallica, è vero. Ma tutto sommato, non ci sembra che vi siano imminenti pericoli di frane e in ogni caso non si capisce come mai ancora non abbiano ancora, dopo oltre un mese provveduto al suo ripristino. Intanto le lamentele da parte degli utenti s’intensificano sempre più. Persino su Facebok è argomento di animate discussioni. Scrive ad esempio Piera Carbonello, che come pendolare deve raggiungere Marsala tutti giorni per lavoro: “sono molto amareggiata per quello che sta accadendo e noto con tristezza che nessuno dei nostri rappresentanti politici prenda atto del disagio a Salemi nuddu viri nenti... e nuddu fa nenti a meno che non siamo in procinto di elezioni... vorrei solo capire dove vanno a finire tutti i soldi delle tasse pagate da noi contribuenti.. visto che poi non abbiamo i giusti servizi”. Non soddisfatta, ha pure scritto sul profilo FB del sindaco Domenico Venuti, suscitando l’approvazione di tantissimi cittadini: “Buongiorno Sign. Sindaco potrebbe darmi notizie di quando sarà ripristinata la strada statale 118 che collega Salemi a Marsala? Prima di essere chiusa con i blocchi di cemento io l'ho percorsa e mi creda non ha nulla di così grave da essere chiusa .. a differenza del percorso alternativo che avete messo (strada che porta al laboratorio di cucchiara) che è disconnesso , isolato e non solo i mezzi pesanti lo percorrono a velocita assurde.. credo che molte persone oltre a me abbiamo questo disagio e spero che prenda al più presto provvedimento a far aprire la viabilità visto che tutto quello che crea problema e solo una piccola frana..” A cui il primo cittadino ha risposto con toni che tradiscono una certa impotenza e disillusione: “ Lo so, ci sono stato anch'io e li ho sollecitati più volte, ma l'anas non intende riaprire prima di effettuare alcuni lavori perché dalla loro relazione emerge uno smottamento in corso. Ho fatto molte pressioni affinché si riaprisse prima di S. Giuseppe, senza risultati purtroppo, e la prossima settimana tornerò alla carica”. Anche in questo caso i percorsi alternativi consigliati si sono rivelati peggiori della strada oggetto del drastico e zelante divieto. Come ad esempio la stradina che scende da Pusillesi e che, serpeggiando lungo la collinetta proprio sopra la frana incriminata, s’immette sulla statale dopo i blocchi dissuasori. Scrive, sempre su FB, infatti Rosalba Pedone “io abito proprio in quella stradina, e non immagini neanche quante macchine, trattori e camion passino da quì. Molti pensano che sia l’autostrada e corrono come pazzi. Abbiamo fatto la segnalazione per la strada ma non è servito.......speriamo solo che la strada tenga e non succeda niente”. Qualcuno accortosi del madornale errore avrà fatto collocare un divieto di accesso, lasciando intendere che la responsabilità di eventuali incidenti ricadrebbero sugli utenti. Bel modo di gestire la cosa pubblica, verrebbe da dire. L’unica strada quindi percorribile, ma anche questa non ottimale, perché necessiterebbe anch’essa di interventi di consolidamento, rimane quella che da San Ciro scende verso Karbinarusa. Una cosa è certa. Se non si decide d’intervenire seriamente con progetti di una certa corposità, lo stato viario di questa parte della provincia è destinata a peggiorare. I provvedimenti tampone servono solo a sprecare risorse e ad aggravare la situazione. Fino a quando i cittadini che pagano le tasse dovranno ancora attendere che si ritorni alla normalità?
Ciro Franco Lo Re