Autostrade sicure e infrastrutture che guardano al futuro e a una nuova mobilità. Stiamo calmi, non è in Italia che sta per accadere tutto ciò. Per averle qui ne dovrà passare di acqua sotto ai ponti e forse tante tangenti, ma questa è un'altra storia. In giro per l'Europa però non stanno con le mani in mano e in Olanda, Svezia, Danimarca per fare alcuni esempi si stanno progettando le strade intelligenti.
In Olanda pochi giorni fa è stata collaudata la prima autostrada luminescente al mondo, grazie al contributo di Nissan che ha messo a disposizione una sua Leaf fosforescente e a emissioni zero. La vernice fluorescente in questo caso si pone l’obiettivo di dimostrare come l’auto elettrica possa convertirsi all’energia solare per riutilizzo in vari ambiti, incluso quello di rendere visibili i veicoli durante la guida notturna.
La Leaf è così la prima vettura dotata di vernice fluorescente a percorrere una “Smart Highway”. Non poteva che essere Nissan la prescelta. C'è un’affinità speciale tra Nissan e il Paese che inaugura la prima autostrada luminescente al mondo: nel 2014, infatti, le vendite di veicoli elettrici del costruttore giapponese nei Paesi Bassi sono aumentate del 313%.
Il progetto Smart Highway è stato concepito dal designer Daan Roosegaarde per aiutare i conducenti ad orientarsi nel buio, risparmiando l’energia normalmente utilizzata per l’illuminazione stradale. Le speciali strisce luminescenti sono state applicate lungo un tratto di 600 metri dell’autostrada N329, un’importante arteria che attraversa la città di Oss. Durante il giorno, le strisce assorbono la luce, per poi illuminarsi di notte per un massimo di otto ore. Qui il paesaggio assume una nuova valenza: offrendosi come fonte di luce e informazioni, contribuisce a migliorare la visibilità e incrementare la sicurezza.
Nelle ore diurne, il rivestimento della Leaf assorbe i raggi UV e altre radiazioni, per poi illuminarsi al calar del sole per un periodo compreso tra le otto e le dieci ore. La soluzione a ultravioletti creata ad hoc per Leaf si basa su una formula segreta, che vede l’utilizzo di un metallo raro resistente e inodore, noto come alluminato di stronzio.
Carlo Antononio Rallo