È la prima volta nella storia.
Qualcuno, nei sacri palazzi romani, lo ha già definito un «miracolo» della Sindone. Sì, perché un papa in visita ufficiale in un tempio valdese non si era mai visto nella storia. E invece succederà il prossimo lunedì 22 giugno quando Francesco, a Torino dal giorno prima per l’Ostensione e per rendere onore a San Giovanni Bosco nel bi-centenario della nascita, varcherà alle 9 del mattino la soglia della casa dei valdesi nel centralissimo corso Vittorio. L’incontro «C’è sempre una prima volta», osserva il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della tavola valdese, 25 mila fedeli in tutta Italia. Bergoglio conosce i valdesi da quando era vescovo in Argentina. Eletto papa, ha poi ripetutamente espresso parole di amicizia per questa comunità. Nel settembre del 2013 ha incontrato il moderatore Bernardini. «Un incontro non formale che, - ricorda il pastore - insieme a parole e gesti molto apprezzati, ci hanno indotto a invitare il papa qui a Torino, nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle “Valli valdesi”, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto nel 1848». La comunità nata dal predicatore francese Valdo nel Milleduecento appartiene alla galassia protestante. Furono perseguitati dalla Chiesa e dai reali cattolici, trovarono rifugio nelle valli del pinerolese chiamate, da allora, Valli valdesi. L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nella conferenza stampa di ieri in Vaticano per la presentazione dell’Ostensione che si terrà dal 19 aprile al 24 giugno, ha dichiarato: «È un incontro molto importante e, notiamo, non sono i Valdesi che vengono a incontrare il papa, ma è il papa che va dai Valdesi. È sempre lui che fa il passo. È la Chiesa in uscita, come dice lui».
La due giorni Sarà una due giorni (21-22 giugno) intensa, quella di Francesco a Torino. Appena sceso dall’aereo incontrerà il mondo del lavoro. Ma in primo piano ci saranno anche malati, carcerati, poveri. E soprattutto i giovani. Domenica 21, nella città dei santi sociali, Francesco pranzerà con una famiglia Rom, con giovani carcerati del «Ferrante Aporti», con immigrati e senza fissa dimora. Al Cottolengo, nel pomeriggio, abbraccerà malati e disabili. «Le offerte raccolte durante l’Ostensione - ricorda mons. Nosiglia - verranno consegnate al Pontefice che potrà usarle per i poveri». In agenda, anche un momento «familiare»: i parenti piemontesi del Papa saranno a Torino e il 22 staranno a lungo con lui. Per loro, Messa e pranzo. Conto alla rovescia Il momento spirituale principale è invece la visita alla Sindone, il 21 mattina, in cattedrale. Poi nel primo pomeriggio una preghiera privata al Santuario della Consolata. Di seguito la tappa a Valdocco, alla Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, dove incontrerà i Salesiani. Piazza Vittorio sarà il punto di riferimento per l’incontro con la gente: la mattina del 21 la Messa e il pomeriggio (ore 18) con i giovani. E Torino fa già il conto alla rovescia con 850mila prenotazioni per la Sindone, di cui il 10% dall’estero, e 4.500 volontari. Ma dal 19 aprile al 24 giugno, il periodo dell’esposizione del telo sacro, i pellegrini potrebbero essere molti di più. L’altro «miracolo» atteso dagli organizzatori.
Mauro Pianta in “La Stampa” del 26 marzo 2015