È lecito maltrattare gli animali? E mangiarli? Molto del dibattito odierno sulla natura e sui diritti degli animali ha avuto prodromi antichi, anche se con categorie diverse dalle nostre. Pietro Li Causi - originario di Marsala - e Roberto Pomelli ci propongono una selezione di testi chiave sul tema, ritradotti per l'occasione e accompagnati da un commento storico-filologico, aprendo suggestive connessioni con la modernità. Il volume raccoglie l'ottavo e il nono libro della Historia animalium di Aristotele, i frammenti degli stoici sugli animali, i tre trattati di Plutarco sul vegetarianismo e sulla «questione animale» (De esu carnium, Bruta animalia ratione uti e De sollertia animalium) e infine il De abstinentia di Porfirio.
Il volume si apre con Aristotele perché sono stati proprio gli studi di questo pensatore e dei suoi allievi a inaugurare una forma di discorso autonomo sugli zoa. Un discorso non piú occasionale e sporadico che, a partire dalle osservazioni sulle differenze fra gli uomini e gli altri animali, risulta seminale e fondativo per gli sviluppi ulteriori del pensiero greco. Dopo Aristotele, uno snodo fondamentale è costituito dagli stoici, paladini del depotenziamento delle funzioni «mentali» degli animali e della deresponsabilizzazione etica degli umani nei loro confronti. Una risposta ferma e decisa alle posizioni stoiche viene dal versante del medio e neoplatonismo, con Plutarco e soprattutto con Porfirio, la cui opera costituisce per molti versi una originale summa di tutti gli orientamenti filosofici dell'antichità. I testi selezionati coprono un arco di tempo della filosofia greca che va dal IV secolo a. C. al III secolo d. C. e, dalle leggende piú fantasiose alle osservazioni naturalistiche, dagli aneddoti piú curiosi alle riflessioni teoriche, tracciano una panoramica dell'evoluzione e degli orientamenti sulla condizione e lo status morale degli animali nel pensiero antico.
Pietro Li Causi (Erice, 1973) è autore di numerosi contributi sulla storia della letteratura e sull'antropologia del mondo antico. È membro della rete di ricerca GDRI Zoomathia (Transmission culturelle des savoirs zoologiques - Antiquité-Moyen Âge). Ha pubblicato Sulle tracce del manticora (2003), Generare in comune (2008), Il riconoscimento e il ricordo (2012), tutti editi da Palumbo.