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25/03/2015 06:00:00

Manovra di Crocetta in fase di stallo. E se fosse un trappolone?

 La manovra del governo Crocetta è in una fase delicata di stallo. Da un lato non è stata ancora trasmessa all’Ars, perchè è incompleta, e, insomma, il testo approvato in Giunta la settimana scorsa, con l’annuncio fatto da Crocetta di una legge “sblocca – Sicilia”, appare più un gioco di prestigio che altro. La manovra, semplicemente, non c’è. Mancano allegati e documenti importanti. Crocetta dice che per completarla aspetta risposte da Roma sugli aiuti che il governo può dare. In ballo c’è un buco che potrebbe avvicinarsi ai tre miliardi di euro. Più che un buco, un precipizio. Oggi l’Assessore Baccei potrebbe portare novità importanti dai suoi incontri con i tecnici del governo, ma nel frattempo l’agitazione cresce. Così, come abbiamo raccontato ieri, hanno proclamato lo sciopero anche i dipendenti del settore della formazione. Il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Nino Dina, dopo aver incontrato ieri Rosario Crocetta ha leggermente ammorbidito le sue posizioni. Prima parlava di un testo irricevibile, ieri sera si è sbottonato: “Crocetta provi a mandare il disegno di legge, vedremo cosa possiamo fare”. Ma è chiaro che il clima nella maggioranza è tutt’altro che sereno. Anche perchè ambienti vicini a Crocetta temono sempre l’imboscata: ostacoli da Roma, trappole all’Ars, Sicilia verso il crac, governo costretto alle dimissioni, e a Ottobre elezioni con Nino Caleca o Davide Faraone candidati.  «Essendo una finanziaria che contiene misure per lo sviluppo – ha sottolineato Dina – si potrebbe iniziare l’approfondimento nelle commissioni di merito. Però, tocca al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, l’ultima parola». Chiamato in causa, Ardizzone ha detto: «Mi sembra che siamo di fronte ad una finanziaria “quattro stagioni”. Doveva essere depositata in estate, siamo arrivati all’autunno, abbiamo superato anche l’inverno e siamo già in primavera. Ovviamente, non mi posso pronunciate se prima non vedo i documenti contabili».Per il capogruppo di Fi, Marco Falcone, «non può esserci una finanziaria senza il bilancio».

LUPO. Un centrodestra spaccato, che per mesi non è riuscito a trovare l’unità su un nome comune consegna al Pd la poltrona di vice-presidente. Giuseppe Lupo è il nuovo vice presidente dell’Ars. Succede a Salvo Pogliese, diventato nella scorsa primavera europarlamentare. L’ex segretario regionale del Pd, con 39 voti, ha superato al turno di ballottaggio Santi Formica che si è fermato a 27 voti. Al momento del voto gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono usciti dall’aula. Il centrodestra dunque non sfonda ed alla prima votazione con Nino D’Asero (Ncd) che ha ottenuto 11 voti, Salvo Lo Giudice, (Drs) 7 voti e Roberto Di Mauro (Mpa) 5, mente Formica, poi giunto al ballottaggio, aveva incassato 16 voti. Francesco Cappello, candidato penta stellato non ha superato i 14 voti del suo gruppo. Dal voto d’aula esce vincitore dunque il partito di maggioranza relativa che ha scelto la via della non astensione portando al voto il proprio candidato. Il neo eletto vice presidente ha dichiarato: “Sarò il vicepresidente di tutti a garanzia delle opposizioni”.