Sette soluzioni per la scuola. Dal reclutamento dei docenti allo stop alle classi pollaio, all’edilizia scolastica, passando per i precari, i finanziamenti, gli e-book gratuiti , l’incentivazione del cibo-bio e la lotta ai diplomifici. E’ pronta la ricetta Cinquestelle per rifare il volto alla scuola pubblica.
Arriverà a fine anno la tanto attesa anagrafe dell’edilizia scolastica in Sicilia, che permetterà di fare interventi mirati e di procedere ad una razionale programmazione delle opere. Al dipartimento edilizia scolastica della Regione stanno lavorando alacremente in tal senso e ci hanno assicurato che entro 8 mesi il piano sarà pronto, colmando una gravissima lacuna che in Sicilia abbiamo da sempre e che ci accomuna solo a quattro regioni italiane”.
La buona notizia per la scuola isolana è arrivata questo pomeriggio per bocca della deputata alla Camera Chiara di Benedetto, che assieme al collega Giuseppe Brescia, ha presentato alla scuola Cavallari di Palermo, la proposta di legge depositata nei giorni scorsi a Montecitorio dal M5S per tirare la scuola italiana fuori dalla secche.
La proposta del Movimento è una “ricetta” in sette punti (l’unione in pratica di sette proposte di legge autonome) che spazia, dal’edilizia, appunto, al reclutamento dei docenti, allo stop alle classi pollaio, passando per i precari, i finanziamenti, gli e-book gratuiti, l’incentivazione del cibo-bio e la lotta ai diplomifici.
“L’edilizia scolastica in Sicilia – ha detto la Di Benedetto, se non proprio ai collasso, certamente non gode di ottima salute: gli ultimi dati diffusi da Cittadinanza attiva fotografano una situazione tutt’altro che allegra, con edifici vecchi, in alcuni casi costruiti addirittura prima del 1900 e spesso in zone ad alto rischio idrogeologico. L’anagrafe ci permetterà ci capire dove intervenire. Nella nostra proposta le risorse per i mutui a disposizione delle regioni per gli interventi vengono raddoppiati da 40 milioni di euro ad 80”.
A frenare la ristrutturazione degli edifici non è solo la mancanza di programmazione, ma anche la burocrazia. Ne è un esempio proprio la scuola Cavallari, scelta per la presentazione della legge come emblema di disservizi che di fatto hanno tenuto il plesso di Corso dei Mille in una stato di eterna ristrutturazione.
La Proposta sull’edilizia scolastica prevede un piano triennale (rinnovabile) e lo stanziamento di 591 milioni all’anno. I fondi saranno destinati alla rimozione delle barriere architettoniche, messa in sicurezza degli edifici scolastici, efficientamento energetico, messa a norma. Di questi 591 milioni, 50 sono specificamente destinati a lavori di adeguamento antisismico e contro il rischio idrogeologico. La copertura finanziaria è prevista da un inasprimento della tassazione sulla banche.
Gli atri punti
Reclutamento
In sintesi, il piano prevede dal 2015 al 2020 l’assunzione dei 300 mila docenti in graduatoria ad esaurimento e abilitati delle graduatorie d’istituto da realizzare tramite l’ampliamento degli organici attraverso la cancellazione della norma Tremonti-Gelmini.
Diritto allo studio e risparmi per le famiglie
Piano triennale di finanziamento agli istituti scolastici, con aumento dei fondi delle quote annuali, e vincoli più stringenti per la richiesta di contributi volontari alle famiglie (ad esempio, non per attività di manutenzione delle scuole).
Classi pollaio
Numero massimo di alunni per classe a 22 nelle scuole di ogni ordine e grado. Numero che scende a 20 in presenza di alunno disabile.
Inglese alla scuola dell’infanzia, ebook, miglioramento offerta formativa, integrazione
Un emendamento approvato nel Decreto Carrozza (ottobre 2013) prevede l’insegnamento della lingua inglese anche presso le scuole per l’infanzia. Un altro emendamento approvato nel Dl Carrozza, ha un carattere rivoluzionario per il nostro Paese: prevede l’integrazione dei libristampati con materiale didattico multimediale (con prevalenza per le piattaforme open source) che le scuole stesse possono autoprodurre.
No a finanziamenti scuola privata e lotta ai diplomifici
Ad oggi vengono destinati alle scuole paritarie più di 500 milioni di euro all’anno. La proposta prevede di abolire la destinazione di fondi alle scuole paritarie e rende obbligatori i controlli per gli uffici scolastici regionali, introduce il limite del 50% di candidati privatisti tra gli alunni iscritti e, infine, impedisce la possibilità di svolgere l’esame di maturità al di fuori della provincia di residenza del candidato.
Salute a scuola: sport, cibo bio e sano
la proposta intende mettere la parola fine alla zona grigia sull’insegnamento delle scienze motorie nelle scuole primarie, dove l’educazione fisica non viene svolta da personale competente. Quella materia va affidata a personale specializzato: i laureati in scienze motorie. La proposta consentirebbe di dare lavoro a circa 18 mila operatori del settore. Prevista l’introduzione di un’adeguata quota di prodotti biologici nelle mense scolastiche e il divieto di somministrazione di cibi sconsigliati e ad alto contenuto di grassi nei distributori di merendine presenti nelle scuole.