La notizia era nell’aria ormai da diverse settimane ma adesso c’è l’ufficialità. Anche a Marsala, in vista delle prossime elezioni comunali, il movimento “Noi con Salvini” presenterà il proprio candidato sindaco: si tratta di Vito Armato, 44 anni, sottoufficiale dell’Aeronautica Militare.
La candidatura è stata ufficializzata nella giornata di sabato 14 Marzo, durante una conferenza presieduta dal consigliere comunale trapanese Felice D’Angelo, uno tra i primi politici trapanesi ad aderire al movimento creato come equivalente della Lega Nord appositamente per le regioni italiane del Centro-Sud.
Al di là delle convinzioni politiche che, seppur opinabili, restano manifestazione del libero pensiero individuale, ciò che sembra essere maggiormente preoccupante è l’apparente entusiasmo nei confronti del nuovo partito politico di Matteo Salvini. Preoccupante perché completamente divergente rispetto alla nostra identità di italiani e, soprattutto, siciliani. Per decenni la Lega Nord ha incentrato la propria campagna sulla continua ed indifferenziata denigrazione di tutto ciò che non facesse parte della Padania, terra promessa dei proseliti del Senatur Bossi.
Anni di politiche antimeridionaliste e secessioniste, di becero razzismo nei confronti dei meridionali, di prese di posizione contro una parte d’Italia costantemente sacrificata come capro espiatorio non sono bastati ad insegnarci la lezione.
E così, Salvini ha deciso di approfittarsene. Finiti i tempi del “Prima il Nord”, si è reso conto di poter sfruttare la triste abilità di cui molti italiani dispongono: quella di dimenticare tutto e in fretta.
Salvini parla di un’Italia unita e senza distinzioni, vogliosa di ricostruire ex novo un sistema corrotto e marcio. Non esiste più il nord ed il sud ma un unico paese.
Fortunatamente per lui, ed è proprio lì che risiede la sua camaleontica natura, il difficile contesto attuale gli fornisce diversi spunti: la profonda crisi economica in cui versa il paese, il discontento della popolazione e le continue ondate di immigrati che giungono a cadenza quasi quotidiana sulle nostre coste diventano terreno fertile per il nuovo populismo salviniano.
Il nemico comune, dunque, non è più il terrone ma lo straniero: che esso sia un immigrato clandestino, un ROM o uno straniero che risiede regolarmente nel nostro paese poco importa. Perché “vengono qui e ci rubano il lavoro, si appropriano del nostro futuro, ci lasciano senza risorse”.
Accecata dalla disperazione, la gente ascolta i discorsi tautologici e ripetitivi di Salvini e si lascia abbindolare dalle sue parole. E così dimentica che una volta, ma poi nemmeno troppo tempo fa, eravamo noi il nemico da sconfiggere, il cancro da debellare, la mela marcia da gettare nell’immondizia.
La realtà ha superato ogni fantasia perché nemmeno in un libro del genere un gregge di pecore sognerebbe di votare un lupo come proprio rappresentante politico, per quanto esso abbia potuto professare il proprio pentimento. Ma per noi, a quanto sembra, non funziona così. E quindi anche a Marsala “Noi con Salvini” riceverà i voti di chi, dimentico del passato, fornirà il proprio supporto a chi per anni lo ha denigrato ed insultato.
Alcuni psicologi, diverso tempo addietro, definirono quella particolare situazione in cui la vittima mostra empatia nei confronti del proprio aguzzino come “Sindrome di Stoccolma”: uno stato psicologico singolare, certamente complesso da definire, ma che forse si addice proprio alle circostanze attuali.
GianMarco Maggio