Catturare l’energia del mare con una ‘trottola’ hitech montata su una zattera a basso impatto ambientale: è questo il progetto vincitore dei NI Engineering Impact Awards 2015, il riconoscimento dato da National Instruments alle migliori applicazioni tecniche dei suoi software e hardware nei più svariati settori industriali. Il progetto vincitore, battezzato come Iswec (Inertial Sea Wave Energy Converter), è nato dieci anni fa nei laboratori del Politecnico di Torino e oggi sta diventando realtà grazie ad uno spin off di giovani ricercatori, che puntano a installare il primo prototipo al largo di Pantelleria già nel mese di aprile.
Il sistema che hanno sviluppato è una specie di grande zattera tecnologica, lunga 15 metri per 8 metri di larghezza e 5 metri di altezza, che galleggia a pelo d’acqua rimanendo ancorata sul fondale come una qualsiasi imbarcazione. Al suo interno custodisce una speciale ‘trottola’, ovvero un giroscopio che viene fatto ruotare su se stesso da un motorino elettrico. Il beccheggio delle onde lo fa poi oscillare: questo movimento viene convertito in energia, che viene trasportata alla prima cabina elettrica sulla costa attraverso un cavo deposto sul fondale.
L’idea di convertire in energia elettrica l’energia associata al moto ondoso e alle correnti di marea non è recente; nel tempo sono stati sviluppati diversi progetti finalizzati alla realizzazione di dispositivi per la generazione di energia elettrica dal mare. Molti di essi sono attualmente in attività e hanno dimostrato di poter essere operativi anche in condizioni difficili, come in occasione di mareggiate oceaniche. Sono installati sia in paesi Europei che in altri continenti, come ad esempio Australia e Asia.
ISWEC è un sistema giroscopico di conversione dell’energia da moto ondoso la cui peculiarità risiede nel fatto che il convertitore non presenta parti meccaniche in moto immerse in acqua. Il sistema principale di conversione dell’energia quindi è completamente protetto dallo scafo, permettendo così di operare in condizioni di ridotta manutenzione ed elevata affidabilità.
Le caratteristiche del mare pantesco sono state ricavate dai ricercatori del Politecnico mediante una campagna sperimentale di acquisizione dati.
Dalle stesse misure è stato possibile effettuare una prima analisi di produttività dalla quale emerge che l’installazione di un parco di 1 MW di potenza potrebbe produrrebbe circa 2600 MWh/anno a Pantelleria, 3110 MWh/anno ad Alghero e 2080MWh/anno per La Spezia.