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16/02/2015 09:23:00

La vittoria del Volo a Sanremo 2015. Le reazioni. Boschetto "ambasciatore" di Marsala

 Non lascia indifferenti la vittoria del trio "Il Volo" a Sanremo 2015, con la canzone "Grande amore" che, pur aspramente criticata dalla stampa specializzata, ha però conquistato il pubblico.  C'è anche qualche nota politica arrivata in redazione. ll segretario del  Pd di Marsala Alberto Di Girolamo ha espresso il proprio compiacimento per l’affermazione del marsalese Ignazio Boschetto, complimentandosi anche con la sua famiglia, che ne ha seguito il percorso in un crescendo di successi. Per Di Girolamo, si tratta di un “notevole biglietto da visita per la città di Marsala, il cui nome viene reso famoso in tutta Italia e nel mondo grazie a questo podio. “L’auspicio – conclude il candidato sindaco dei democratici – è quello di avere presto qui a Marsala Ignazio Boschetto, per festeggiare al meglio questo successo”. Il deputato questore dell’Ars Paolo Ruggirello si è fatto a sua volta promotore di un’iniziativa dedicata sia ai tenori del trio “Il Volo”, sia al modicano Giovanni Caccamo, vincitore della categoria “Giovani”. Artisti che, per Ruggirello “rappresentano la facciata più bella di una terra virtuosa capace di produrre eccellenze in tutti i campi”. Alla luce di ciò, il deputato questore ha dichiarato i tre tenori e Caccamo verranno accolti presto all’Ars per ricevere appositi riconoscimenti “in quanto ambasciatori della Sicilia”. “In un momento di grande sofferenza per la nostra regione, questi successi ci danno la speranza di vedere un futuro positivo e di credere ancora di più nei giovani e nel loro riscatto. Per questo è inevitabile il sostegno e la vicinanza delle istituzioni regionali alla loro brillante carriera”, ha affermato il deputato regionale.

A volersi congratulare con Boschetto sono stati stamani, con due diversi telegrammi, il Commissario Straordinario del Comune di Marsala Giovanni Bologna e il Presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano.
Intanto su invito del Consiglio Comunale Ignazio Boschetto, mercoledì pomeriggio, alle ore 17,00 – sarà in aula a Palazzo VII Aprile per ricevere ufficialmente l’investitura di Ambasciatore di Marsala nel Mondo. Al termine Ignazio Boschetto sarà in piazza della Repubblica per incontrare i suoi tanti ammiratori.

Il quotidiano La Stampa polemizza invece sul "Grazie Italia" pronunciato dai tre alla proclamazione della vittoria:

Un grazie al manager. Poi un grazie all’orchestra. E fin qui tutto da programma. Poi Piero Barone, il tenorino con gli occhialetti rossi, visibilmente emozionato per aver vinto Sanremo, si lascia scappare un grazie di troppo. “Grazie Italia”, grida a squarciagola. Pure il ”compare”, Gianluca Ginoble, strilla la stessa frase. Anche a lui quell’urlo non sembra una cattiva idea. E così “grazie Italia” diventa un coretto a due. Ignazio Boschetto in quel momento tace, aveva già parlato prima dicendo «che il 50% dell’esibizione» è merito dell’orchestra. Sono attimi concitati, di festa, di abbracci. E soprattutto di totale caos. Ma incollati alla tv ci sono quasi dodici milioni di telespettatori. Arriva poi anche il triplo grazie di Carlo Conti, che chiude il carrozzone di quest’anno (l’edizione più vista delle ultime dieci). Ma quel “grazie Italia” continua a rimbalzare in tutta la Rete, che non apprezza per niente.

I motivi sostanzialmente sono due. Il primo: la mancanza di umiltà. Quel comportamento tipico delle star internazionali, che riempiono stadi, palazzetti e arene, per il web è fuori luogo. Quel “grazie Italia” è adatto a Madonna che chiude un concerto a Milano o a Roma, per intenderci. Ma forse è troppo per Il Volo. È anche vero, però, che loro le arene le riempiono. Il trio formato dai tre ragazzi del Sud, nato nel programma “Ti lascio una canzone” della Clerici, è diventato così famoso all’estero (o meglio negli Stati Uniti, ormai la loro patria artistica) da potersi permettere di duettare con Barbra Streisand in un tour di dodici concerti.

Secondo motivo: l’eccessivo tocco retrò. Va bene che sono gli unici ragazzetti della loro generazione a non fare rap, ma sono pur sempre dei ventenni. E, anche se fanno del pop lirico, non possono essere così vecchi dentro. E invece pare proprio di sì. Su Twitter nella notte “grazie Italia” diventa trending topic e le battute si sprecano. Si va dal genere “ma grazie Italia cosa?! Prendete il volo e tornatevene in America” a “ridicolo quel grazie Italia, perché loro di dove sono?”. E ancora: “grazie Italia lo dici solo se sei Heather Parisi” o “grazie Italia, ritorno agli Anni 50”. Ma non è tutto. I tre, una volta lasciato il palco, ribadiscono il concetto anche in sala stampa . «Non ci aspettavamo la vittoria, davvero. Grazie a tutti gli italiani. Anche se le critiche non sono state clementi nei nostri confronti, il fatto che siamo qui significa che il popolo è dalla nostra parte», dicono fieri. Il popolo? Chi li sente quasi non ci crede. E invece il festival finisce davvero così. Il sipario cala. Non ci resta che il Volo.

 



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