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10/02/2015 06:15:00

Marsala, i furbetti del rifornimento. Quanti danni per il carburante avariato...

 A Marsala c'è qualcuno che fa il furbo con il carburante. Vai in un rifornimento, magari a serbatoio asciutto, fai benzina, dopo pochi chilometri l'auto singhiozza, si ferma e non riparte più. Succede quando ti vendono del carburante avariato, mescolato con sostanze come olio di colza e oli vegetali che possono causare non pochi danni ai veicoli.
E le officine di Marsala, in questi mesi, hanno avuto non pochi clienti con auto che si sono fermate per i danni causati dal carburante avariato.
Ne sanno qualcosa, per fare un esempio, i proprietari di tre auto diverse tra loro, per caratteristiche e utilizzo: Fiat Freemont (diesel), una 500 (benzina), e un Ducato Professional 9 posti (diesel).
Sono soltanto alcune auto di cittadini marsalesi finite in officina a causa del carburante avariato. E spesso con danni di non poco conto, arrivando a migliaia di euro.
“Negli ultimi mesi abbiamo fatto tantissimi interventi per riparare danni causati dall’uso di carburante sporco” ci ha detto il responsabile di una officina di Marsala. Tra i casi citati, ad avere la peggio è stato il proprietario del mezzo di trasporto passeggeri, che ha dovuto pagare  2500 euro per la riparazione. Ha dovuto sborsare ben 750 euro il proprietario del Suv, ad esempio, e 700 euro quello dell’utilitaria.

Come fanno le auto a danneggiarsi? Da alcuni anni sappiamo che i vecchi motori diesel possono utilizzare come parte di  combustibile olio di colza o altri oli vegetali, con bassissimo rischio per le parti meccaniche, tenendo ben presente, però, che chi fa uso di questo tipo di carburante senza accise, sta commettendo una truffa nei confronti dello Stato. Con i motori moderni però cambia tutto. L’impianto di alimentazione  è controllato da  centraline elettroniche e il flusso di benzina passa attraverso iniettori e pompe sempre più sofisticate che, una volta in presenza di elementi aggiuntivi al normale gasolio o alla benzina, si danneggiano causando il blocco del motore. Il “gasolio avariato”, un normale gasolio allungato, per fare un esempio pratico, favorisce la proliferazione microbica con la formazione di colonie di batteri o alghe nel serbatoio che comportano il blocco dei filtri e danni persistenti alle pompe e agli iniettori. Bisogna comunque ricordare che la presenza di microbi o di vegetazione nel carburante, può dipendere anche da fattori esterni come l’esposizione dell’auto ad alte temperature, una cattiva manutenzione, umidità e vicinanza all’acqua e un modo sbagliato di fare rifornimento. Può succedere, ma non per le auto di nuova immatricolazione. Altro inconveniente, invece, che potrebbe verificarsi con l’utilizzo di un “carburante allungato” è la formazione di depositi carboniosi e di lacche sugli iniettori e il blocco della pompa del carburante. 

Da qualche tempo il problema del carburante allungato con olio di colza, acqua, paraffina o il toulene, è tornato alla ribalta in tutta Italia, con diverse operazioni di polizia che hanno scoperto in alcuni casi delle vere organizzazioni dedite alla commercializzazione in contrabbando di prodotti soggetti ad accisa, con ingenti danni all'erario nazionale, all’Unione Europea, e soprattutto ai consumatori.  Prima a Bologna, dove diversi concessionari e i loro clienti  hanno denunciato questi fatti alla Procura. Le loro auto nuove si sono ammutolite. Smontando i serbatoi, i meccanici hanno trovato alghe, paraffina e oli combustibili nocivi per il funzionamento dei motori diesel.  Poi un’altra operazione della Guardia di Finanza di Napoli,  in una vasta indagine in materia di contrabbando di prodotti petroliferi soggetti ad accisa, benzina e gasolio, ha portato al sequestro di 30 impianti di distribuzione di carburante nelle province di Napoli, Caserta e Salerno. E sempre in Campania, l'operazione degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha scoperto i traffici di una rete che, con tir carichi di gasolio di pessima qualità, dalla Polonia, passando per Trieste,  lo distribuivano in giro per  l’Italia per finire nei serbatoi delle nostre auto. La diffusione del carburante sporco coincide con un periodo di 7 mesi consecutivi in cui il prezzo del petrolio in ribasso, come mai era successo, nemmeno nel periodo di forte recessione del 2008,  ha portato, seppur inaspettatamente, qualche piccolo vantaggio agli automobilisti italiani che, abituati a pagare il carburante più caro d’Europa, hanno visto il prezzo alla pompa diminuire anche di 40/45 centesimi di euro. Le notizia positiva sul prezzo finisce qui, perchè le ultime contrattazioni del greggio sono in controtendenza, con un rialzo del valore che lo ha riportato a quota 54 dollari al barile. Cosa che ha fatto già aumentare di 5/6 centesimi il prezzo alla pompa di gasolio e benzina.



Inchieste | 2024-11-16 06:00:00
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