Non esiste scuola, in Italia, che non generi dissidi tra genitori, docenti e dirigenti scolastici. Neanche a Marsala ci sono scuole esenti dal clichè. Prendete dei genitori preoccupati per la salute dei bambini (per natura, ovviamente, lo sono tutti) che denunciano qualcosa che non va. Se poi la scuola è amministrata da un dirigente che non la dà per vinta come Eleonora Lo Curto, ex assessore nella giunta Adamo, allora ecco il battibecco.
Tutto nasce dalla denuncia fatta dai genitori degli alunni della 2° classe sez. I della scuola dell’infanzia 2° Circolo Cavour – Rione Matteotti, diretta proprio dalla Lo Curto.
I genitori hanno portato all’attenzione della dirigente “il forte stato di disagio cui sono sottoposti i bambini ( di 3/4 anni) durante i mesi invernali nel passaggio dalla loro classe alla mensa”. Infatti, nella scuola in questione i bambini stessi bambini devono attraversare l’atrio esterno, “subendo sbalzi termici e talvolta bagnandosi con la pioggia il tutto a discapito della salute”, per potere raggiungere la mensa che si trova nel rione Piazza. In un altro plesso, insomma. Una disagio che non piace per niente ai genitori che hanno chiesto più volte verbalmente, anche lo scorso anno, di “provvedere con la realizzazione di un tunnel coperto di collegamento tra i due plessi o comunque di provvedere in altro modo purchè sia una soluzione accettabile”. “Ad oggi nulla è stato fatto - dicono i genitori - con l’unica differenza che fino a qualche settimana fa nelle giornate piovose o particolarmente fredde i pasti venivano serviti in classe, mentre adesso questo è stato vietato”
In tutto ciò sono state trovate delle vie di fuga alternative al problema. “Addirittura nella giornata di venerdi scorso è stato sostituito il pasto completo, e pagato per tale, con due panini con la mozzarella, pasto freddo in una giornata fredda e comunque poco consono a bambini di questa età, tant’è che la quasi totalità dei bambini è rimasta digiuno”. Al digiuno delle creature nessuno può stare insensibile. I genitori, preoccupati, chiedono che si trovi una soluzione realizzando, magari, un tunnel chiuso di collegamento tra i due plessi, oppure spostando la classe in questione nello stesso edificio della mensa, così i bambini non si bagnano. Ci vuole tempo, sia per fare un tunnel che per il trasloco della classe. Nel frattempo i genitori chiedono che i pasti caldi vengano serviti in classe nelle giornate fredde e piovose. Tutto risolto? Non proprio. La Lo Curto ha replicato dicendosi “indignata per il fatto che questi genitori vogliono tutto e il contrario di tutto, per l’arroganza e il modo in cui si sono posti”. Bene, il clima, come nelle tipiche situazioni della serie genitori vs insegnanti, è tuttaltro che disteso. “Non è vero che fino a qualche giorno fa i bambini mangiavano dentro la classe, l’aula non è abilitata. Se questo fosse avvenuto sarei andata contro le regole in materia sanitaria” ha detto la dirigente dell’istituto. Allora perchè si lamentano i genitori? “C’è stato molto maltempo. Bisogna capire quello che possiamo fare e quello che non si può fare. Non possiamo somministrare pasti caldi in un locale che non ha i requisiti previsti dalle norme come le aule”. La Lo Curto sottolinea che i genitori che si lamentano di quello che accade nella sua scuola sono una stretta minoranza: “Purtroppo la scuola non è un maglione elastico che si allarga. Le aule sono quelle che sono”. Genitori, insegnanti, e dirigente si sono incontrati qualche giorno fa. “Abbiamo parlato, lo sanno che non esistono le bacchette magiche. Pensano che interessando la stampa possa accadere qualcosa. Non è così. Non darò autorizzazione per somministrare pasti caldi nelle aule”. E il tunnel, si può fare? “E’ necessario - ha spiegato Lo Curto - è stato approvato nel piano triennale opere pubbliche, ho parlato con il dirigente del Comune D’Orazio e con gli uffici, costa 5 mila euro. La scuola non è del dirigente scolastico”. La speranza, a questo punto, per evitare ulteriori liti, arriva dal cielo, che smetta di piovere e arrivi presto la primavera.