La tipologia di libri più venduti, dopo le trilogie erotiche s’intende, è quella delle ricette . E fino a qui niente di straordinario, saziare certi appetiti basici può contribuire a rendere felici gli abitanti di una nazione. Mia nonna avrebbe detto: chi ‘nnarresta di sta vita. Ma ecco la mia perplessità: nel primo caso ci si nutre di roba precotta, spesso avariata, sicuramente dannosa per la salute. Nel secondo caso, intendo le ricette, le sole pappe cucinate a dovere sono quelle dei cervelli dei telespettatori. Il vero dilemma della libraia si manifesta invece dinnanzi alla successiva categoria di libri più venduti. Indovinate un po’? Le diete! Proprio così, prima ci strafoghiamo di liccumarie e poi, con gli occhi sbarrati davanti ai numeri dell’impietosa bilancia, corriamo ai ripari acquistando il volumetto sulla dieta del momento. A proposito, ricordatemi di parlarvi anche di quante ne esistono e ne stipo sui ripiani della libreria. Pertanto, un pasticcino, per citare una trasgressione, ci costa diosolosaquanto. Prima lo compriamo, successivamente lo dobbiamo smaltire pagando la dieta, poi, per restare tonici, siamo costretti a sborsare il mensile alla palestra. Infine, per ottimizzare e spianare il grumo di cellulite a forma di bignè, ci tocca pagare un ciclo di massaggi. Fate voi stessi un calcolo di quanto sia salato quel pasticcino. Ora, però, c’è la moda del digiuno. Praticato periodicamente si possono avere benefici davvero straordinari, dicono. Ci credo sulla parola. Ma che dire allora del libro che è arrivato dal titolo: Ricette per il digiuno. Avete letto bene, proprio così, si può digiunare seguendo delle ricette. Invito gli increduli a passare in libreria affinché non si pensi che m’invento le cose. Ecco la mia proposta e che non si dica neppure che sono una disfattista. Credetemi, il solo pensiero che in giro ci sia gente a stomaco vuoto mi fa stringere il cuore. La mia ricetta per il digiuno è la seguente: comprate tutti gli ingredienti per preparare il vostro piatto preferito, vi esorto a cucinarlo con amore, mai tralasciare questo dettaglio, quando sarà pronto e ancora fumante voi sarete già sazi di ciavoro, quindi confezionatelo con cautela, uscite da casa e abbandonate la pietanza in un luogo pubblico, meglio alla stazione. Se non avete voglia d’uscire potete adagiarlo sul pianerottolo, suonare il campanello della vostra vicina e rientrare furtivamente a casa vostra come se niente fosse. Dopo il successo planetario del book crossing, propongo il cook crossing, una dieta sbilanciata sì, ma verso il prossimo.
E buon appeti…, pardon, buona lettura a tutti.
Katia Regina