Il movimento Cives ha inviato una richiesta di accertamento alla Corte dei Conti ed all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al fine di verificare le inadempienze/responsabilità dell'EAS (Ente Acquedotti Siciliani) o l'eventuale danno erariale causato con le richieste sulle eccedenze per gli anni 2008/2009.
Nel documento, si sottolinea come l’EAS, partecipata di proprietà della Regione, in liquidazione da anni, registra la mancata puntuale distribuzione idrica, con gravi condizioni di sofferenza per l'utenza cittadina.
L'intera collettività ericina e dei comuni limitrofi, nel corso degli anni ha subito una serie di disservizi in relazione alla qualità dell'acqua – non conforme ai parametri di legge – o a causa dell’interruzione della fornitura o, ancora, della cattiva gestione della rete idrica affidata all’EAS.
Nella nota si evidenzia che "i canoni di depurazione e fognari conteggiati nelle fatture, nel caso di assenza del servizio non dovrebbero essere pagati e che gli stessi, anche se corrisposti da alcuni utenti del territorio, non sono mai stati restituiti ai Comuni.
Non è chiaro, ancora, quale sia la corrispondenza tra quanto indicato in mc nell'anno 2008, rapportato ai consumi indicati per tutto l'anno 2009, e non è evidente come siano state effettuate le stime dei consumi, che non possono essere né presunte né forfettarie, posto che i contatori interessati sono mal funzionanti o illeggibili da tempo.
In ultima analisi, si sottolinea che si tratta di crediti presumibilmente prescritti, poiché risalenti ai periodi 2008 e 2009, ossia oltre il termine prescrizionale di cinque anni".
Il movimento Cives chiede alle Autorità indicate che intervengano prontamente a tutela degli interessi dei cittadini coinvolti al fine di accertare eventuali responsabilità da parte dell’EAS ed ancora di valutare eventuali danni erariali che si fossero verificati in seguito alle inadempienze commesse ovvero durante il servizio di riscossione appena avviato.