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09/01/2015 15:05:00

La strage degli innocenti

Oggi più che mai occorre resistere alla tentazione di disperare nella possibilità dell’uomo di vincere la sua disumanità 

 Il saluto dei musulmani è "âlSalâm âleikum" (la pace sia con voi). Il Corano afferma che "la parola di Dio è 'Pace'" (36, 58). Nel periodo di Natale appena trascorso, nelle chiese cristiane risuonava il canto degli angeli: "Pace in terra agli uomini di buona volontà". Più che dal canto degli angeli siamo stati storditi, ieri mattina, da una nuova “strage degli innocenti”. Oggi siamo tentati di non credere più a un mondo riappacificato. Oggi più che mai occorre resistere alla tentazione di disperare nella possibilità dell’uomo di vincere la sua disumanità.
 
Contro l'umanità e la giustizia
L’atroce attentato in Francia, come le esecrabili esecuzioni perpetrate in Medio Oriente, sono un attentato ai valori più alti di umanità, di libertà, di giustizia e di democrazia: da condannare senza mezzi termini e senza alcuna giustificazione politica, ideologia e tanto meno religiosa che possano avallarli. Lo stesso profeta Muhammad disse: "Tre sono i nemici dell’islâm: gli estremisti, gli estremisti, gli estremisti" (riportato nella Sunna di al-Bukhârî).
 
Opporsi alla polarizzazione
Tutti siamo stati colpiti, non nei sentimenti soltanto, ma soprattutto per l’inaudita mancanza di rispetto alla vita e alla persona, nel senso civico di libertà di coscienza, di libertà d’opinione e di stampa, che rimangono il fondamento del nostro vivere comune. La tentazione in cui vogliono farci cadere i fanatici delle ideologie totalitarie è di spingerci verso derive d’inciviltà e di un corrispettivo estremismo rispondendo con la violenza alla violenza, mettendo tutti i musulmani nello stesso sacco e creando nuovi fossati artificiosi che dividano tra "noi" e "loro".
 
Oltre le nubi del fanatismo
Il dolore non deve farci cadere nella sfiducia che non sia possibile creare, insieme, società in cui ogni donna e ogni uomo, al di là delle proprie convinzioni e fede, possa vivere e contribuire alla vita il più umana possibile, in società che siano spazi di libertà e di giustizia per tutti.
L’indignazione di oggi non oscuri il sole che splende oltre le nubi dell’intolleranza e del fanatismo contro cui dobbiamo essere fermi oppositori, ma tale indignazione non porti ad alimentare il sentimento anti-islamico, ci sproni invece a essere insieme costruttori di un mondo di libertà e giustizia ancora possibile.
Scriveva mons. Helder Camara: "Se un uomo sogna da solo, il sogno resta un sogno, ma quando in tanti si sogna la stessa cosa, il sogno diventa realtà". (Giuseppe La Torre è teologo e pastore protestante, esperto dei rapporti tra islam e cristianesimo, presidente delll’Associazione Forum svizzero per il dialogo interreligioso e interculturale)

Giuseppe La Torre - 9 gennaio 2015