Si terrà domani la riunione della Giunta Crocetta che da un lato presenterà il bilancio e dall'altro chiederà all'Ars l'approvazione del regime di esercizio provvisorio almeno fino al 30 Aprile. La riunione avrebbe dovuto tenersi giovedì, ma è tutto saltato perchè non è ancora chiaro l'entità del buco di bilancio della Regione e che i due miliardi di mutuo appena deliberati dall'Ars non sono sufficienti a coprire. L'assessore all'economia Alessandro Baccei, una sorta di commissario imposto dal governo a Crocetta, è impegnato nel difficile compito di varare un bilancio di previsione con un deficit che varia dai 2,5 ai 3,6 miliardi di euro. Di questi, più di un miliardo di euro sono minore entrate tributarie previste nel 2015, cioè minori entrate da Irpef e altri tributi regionali a causa della crisi economica.
Un bilancio varato così tardi non si era mai visto. E' la road map è veloce e non consente ostacoli. La commissione Bilancio è stata convocata per il 29 dicembre. In giornata il ddl dovrebbe essere licenziato per farlo approdare l'indomani all'Ars. Se non saranno chiesti i termini per gli emendamenti, 48 ore, l'approvazione potrebbe avvenire giorno 31.
Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, dice: "Siamo pronti ai sacrifici, ma lo Stato ci deve aiutare". Dall'Udc, Giovanni Pistorio avverte: "Non bisogna toccare la spesa sociale". L'opposizione, chiaramente, va all'attacco. "Crocetta e il Pd si assumano la responsabilità del disastro finanziario della Regione - dichiara il capogruppo di Forza Italia all'Ars, Marco Falcone - al quale ha contribuito pesantemente anche il governo nazionale profondamente antimeridionalista e particolarmente accanito nei confronti della nostra terra. L'assoluta assenza di un ddl di bilancio e dello stesso esercizio provvisorio, dimostrano come questo governo non abbia la volontà né la capacità di affrontare le emergenze della Sicilia. Forza Italia ha già pronto il biglietto di ritorno per Roma dell'assessore-commissario Baccei, che sta dimostrando tutta la sua fragilità e incapacità di affrontare la situazione". Anche i sindacati sono sul piede di guerra. Claudio Barone, segretario regionale della Uil, dichiara: «Questa situazione non è più accettabile. I siciliani, tutti i lavoratori hanno bisogno di riposte concrete. Adesso sono necessarie scelte politiche chiare, stabilizzare i precari che già ci sono e non crearne di nuovi. La politica non può pensare di acquisire il consenso cercando risorse per nuove clientele, mentre migliaia di lavoratori, per anni precari, rischiano di perdere tutto senza avere una valida alternativa. Anche il governo nazionale sta facendo danni, sottraendo i fondi Pac alle regioni del Sud e bloccando ammortizzatori e mobilità».
Gli fa eco Mimmo Milazzo della Cisl: "Lo stallo della situazione regionale ci inquieta e ci preoccupa. Vorremmo capire, anche perché in gioco c'è il destino di migliaia di persone, a cominciare dagli oltre 20mila precari degli enti locali. I nodi della finanza regionale vanno sciolti e per questo è fondamentale un'operazione verità. Ma è altrettanto urgente rilanciare l'economia e l'occupazione produttiva e aprire il confronto con le forze sociali. Noi siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di un contributo al risanamento ma il governo lasci spazi ai temi dello sviluppo duraturo e non faccia macelleria sociale".