Novità per quanto riguarda il bilancio della Regione Siciliana. Il governo non vara ancora i documenti contabili, anzi: l'esercizio provvisorio non sarà più di due mesi, come era stato annunciato da indiscrezioni dei giorni scorsi, ma addirittura di quattro mesi, fino ad Aprile 2015. È emerso da una riunione di maggioranza convocata d'urgenza, nella quale si è preso atto che bisogna procedere ai necessari tagli per far quadrare i conti e che si dovranno accelerare i tempi per spendere al massimo i fondi europei. Circa il primo tema, il bozzone di bilancio conterrà tagli che, al momento, oscillano tra il miliardo e mezzo e i due miliardi e mezzo di euro. Sono stati già programmati dei tagli ai capitoli che finanziano i precari e gli stipendi dei dirigenti regionali. Altri tagli previsti per i forestali e per il parlamento regionale. La situazione, dicono alcuni funzionari, è da allarme rosso.
Circa i fondi europei, invece, la Sicilia, grazie al governo Renzi, ha appena perso 500 milioni di euro del fondo Pac, che saliranno ad un miliardo nei prossimi tre anni. La legge di stabilità, infatti, prevede che questi fondi vanno tagliati,per finanziare un'altra misura, che riguarda invece gli sgravi contributivi per le imprese che assumono. Per Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente dell'Anci Sicilia, "è una scelta che determinerà conseguenze gravissime". E mentre Sel e Forza Italia attaccano il governo e Crocetta che non fa sentire la sua voce a Roma, non ci sono dichiarazioni da parte dei deputati del Pd, che fino all'ultimo, in verità, avevano tentato di fare cassare l'articolo.
Intanto, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha diffidato "formalmente il governo a depositare gli atti di bilancio, abbiamo superato il tempo massimo. In sessanta anni di autonomia è la prima volta che, a fine dicembre, non ci sia neanche una bozza di bilancio depositata negli uffici dell'Assemblea. Credo che la situazione, seppure nella sua complessità, sia unica. Nel senso che non si può mettere in difficoltà l'Ars e la Sicilia, in particolare, non avendo idea, perché di questo si tratta, di quello che deve essere il percorso finanziario e l'opera di risanamento che deve fare la Regione". "Sono fortemente preoccupato - ha aggiunto - di questa situazione, mi auguro che al più presto il Governo mandi gli atti del bilancio ai nostri uffici. Ma gli auspici non bastano... ". Tra l'altro il governo non si è nemmeno presentato alla conferenza dei capigruppo che doveva calendarizzare quanto meno il disegno di legge per l'esercizio provvisorio, e così ad Ardizzone non è rimasto altro da fare che aggiornare tutti, con la spranza di utilizzare l'ultima finestra disponibile, quella del 28 e 29 Dicembre. Alla fine l'aula è stata convocata per il 30 Dicembre. Considerando che ci sono 48 ore per presentare emendamenti, è concreta la possibilità che l'Ars si riunisca anche il giorno di Capodanno.
«È inconcepibile che ormai a fine anno - hanno dichiarato Nello Musumeci, Gino Ioppolo e Santi Formica - non si abbia la più pallida idea di un bilancio regionale, mentre tutto lascia presagire un lungo esercizio provvisorio. Siamo di fronte all'aggravarsi di una situazione finanziaria, anche per via dell'incapacità del governatore Crocetta e dell'assessore Baccei di intraprendere un serio contenzioso con Roma».
Il segretario generale di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, ha criticato il ricorso all'esercizio provvisorio per quattro mesi. «Ne pagheranno le conseguenze tutti i settori - ha rilevato Pagliaro - quelli pubblici, ma anche quelli privati, perché l'incertezza sul bilancio scoraggerà gli investimenti, facendo avanzare la desertificazione produttiva della Sicilia».
Per l'ex assessore all'Economia, Gaetano Armao, «la Regione naviga nella più assoluta illegittimità finanziaria e nel dissesto contabile con la copertura del governo nazionale. È gravissimo che a soli 8 giorni lavorativi dalla fine dell'anno e con la distrazione di chi dovrebbe intervenire, non ci sia uno straccio di bilancio».
Nel frattempo è cambiato il Ragionierie Generale. E' stato nominato dalla Giunta Salvatore Sammartano, sostituisce Giovanni Bologna che a sua volta aveva preso il posto di Mariano Pisciotta: "Certo - dichiara Ardizzone - non è confortante cambiare il terzo Ragioniere generale nel giro di pochi giorni e i nuovi direttori generali, mentre siamo in fase avanzata sulla questione finanziaria".
L'Ars è paralizzata. L'unica buona notizia arriva dalla Commissione finanze dell'Assemblea Regionale Siciliana, che è riuscita a sbloccare i fondi per pagare gli stipendi di ex Pip, articolisti e trattoristi.
Intanto, dopo decine di sedute e 60 emendamenti tecnici, per gli adeguamenti alle norme in vigore e l'eliminazione delle incongruenze, dopo la collaborazione delle associazioni di categoria, la Terza commissione ha approvato i 240 articoli del nuovo Testo unico delle attività produttive. «Il Testo - ha dichiarato il presidente della commissione, Bruno Marziano - interviene sui tre elementi più importanti delle Attività produttive: sulle modalità di accesso, sulle modalità di gestione e sul sistema sanzionatorio. Determinerà la decadenza di norme spesso in contrasto tra esse». Marziano chiederà al presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, una concertazione con i gruppi parlamentari prima di inserirlo all'ordine del giorno d'Aula, in modo da ridurre al minimo ulteriori emendamenti e giungere direttamente all'approvazione. Aggiunge Marziano: «Finalmente possiamo avere l'opportunità di applicare in Sicilia una serie di norme innovative per commercio, artigianato e distribuzione carburante». Soddisfatta l'assessore al ramo, Linda Vancheri, che ritiene il testo «fondamentale per lo sviluppo e l'intero mondo produttivo siciliano».
I lavori dell'Ars riprenderanno il 30 dicembre per l'esercizio provvisorio.