C'è anche il salemitano Gaetano Sirchia tra gli arrestati, oggi, a Palermo, per una presunta truffa ai danni del sistema sanitario. I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di sei persone. Si tratta di tre farmacisti, del titolare di una parafarmacia, di un dipendente ASP e di una sesta persona che aveva il compito di “corriere”. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di concorso in falso, accesso abusivo al sistema informatico e truffa aggravata al Servizio Sanitario.
L’inchiesta Farmagate, avviata nel 2013 dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, ha scoperto un meccanismo che permetteva agli indagati di conseguire profitti illeciti attraverso l’alterazione delle autorizzazioni emesse dall’ASP per la distribuzione in regime di convenzione, presso le farmacie e parafarmacie, di prodotti per l’incontinenza e per celiaci.
Gli arrestati nel corso dell’ operazione dei carabinieri sulla truffa all’azienda sanitaria sono Giuseppe Pepe, 55 anni, socio accomandatario della farmacia Trossarelli di via Francesco Paolo Perez, nella zona della Stazione centrale; Gaetano Sirchia, 66 anni, titolare della farmacia Del Vespro di corso Tukory; Diego Genovese, 74 anni, proprietario di una farmacia sempre in corso Tukory; Andrea Lo Iacono, 38 anni, titolare di una parafarmacia con sede in via Carlo Pisacane; Pietro Li Sacchi, 41 anni, funzionario dell’ufficio H del Dipartimento di riabilitazione con sede all’interno dell’ospedale Guadagna; Giuseppe Vallino di 44 anni.
La cosa singolare è che già nel 2007 Sirchia era stato condannato in appello perchè nella sua farmacia, una delle più frequentate della città vecchia tra la stazione e l' università, avrebbe riciclato medicine per centinaia di migliaia di euro. Costosissimi farmaci di fascia "A" erano ritirati da una vera e propria organizzazione, grazie a ricettari rubati dai depositi dell' Ausl 6. Venivano rimessi in vendita con fustelle, anch' esse trafugate, da una vera e propria holding del farmaco che, a Palermo, poteva contare sulla compiacenza di alcuni noti titolari di farmacie, come appunto la "Del Vespro" di Corso Tukory di Gaetano Sirchia. Una truffa che è costata al professionista una condanna in appello a un anno e mezzo di reclusione.
Sirchia nel 2001 era stato arrestato quando i carabinieri del Nas gli avevano trovato in farmacia ben duemila confezioni di medicine prive della fustella adesiva e un fascio di ricette di dubbia provenienza. La truffa, alla quale il farmacista si sarebbe prestato era stata organizzata a metà degli anni Novanta con il furto di ricettari rubati dai depositi dell' Ausl 6. Proprio sfruttando quelle ricette, debitamente compilate, due pregiudicati, già individuati nei primi mesi del 2001, si presentavano ai banchi di decine di farmacie, del centro, della periferia, ma anche della provincia, per ritirare medicine costose di fascia "A" quelle, per intenderci, utilizzate in gravi patologie ed esenti dal pagamento del ticket. Le ricette venivano intestate a pazienti inesistenti e autenticate con timbri sottratti a medici. Poi, le migliaia di scatole di medicine così ottenute venivano reimmesse sul mercato con l' indispensabile aiuto di titolari di depositi e farmacisti compiacenti che, applicando sulle scatole fustelle anch' esse rubate, le rimettevano regolarmente in vendita. A far scoprire la truffa l' occhio attento di altri titolari di farmacie che si sono accorti di quegli strani certificati dell' Ausl. Secondo l' impianto accusatorio ritenuto provato dai giudici d' appello, la farmacia "Del Vespro" era uno dei punti di forza della ricettazione di queste medicine. Gaetano Sirchia le rifustellava e le rivendeva a prezzo pieno. Solo quelle sequestrate nei suoi scaffali dai Nas avevano un valore di 100 mila euro ma secondo gli inquirenti il giro d' affari dell' intera organizzazione era di svariati milioni di euro.