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03/12/2014 06:50:00

Trapani, la Biblioteca Fardelliana è salva. Anzi, no

 C'è sempre tanta incertezza sul fronte della Biblioteca Fardelliana di Trapani. L'Amministrazione del Sindaco Vito Damiano ha promesso uno stanziamento importante, di 400.000 euro, in grado di sopperire al mancato contributo della ex provincia, ma ora c'è il rischio che il fondo venga intaccato in sede di approvazione del bilancio dai consiglieri comunali, alla ricerca di risorse per abbassare la pressione fiscale. 

L’amministrazione Damiano nel Bilancio di previsione  ha previsto 460 mila euro per la gestione della biblioteca, tanti quanti la somma dei 210 mila che Palazzo D’Alì erogava fino allo scorso anno ed i 250 mila che, invece, avrebbe dovuto assegnare, così come avvenuto fino a dodici mesi addietro, l’ex Provincia, oggi Libero Consorzio. Tra il Comune ed il nuovo Ente, però, è in atto un contenzioso e, nell’attesa di capire come andrà a finire, la Giunta Damiano ha pensato di coprire al 100% il fabbisogno della biblioteca.
«I parlamentari regionali che avevano assicurato il loro intervento per venire incontro alle esigenze della biblioteca, quindi, non hanno portato nulla in dotazione» è la domanda che si è posto il consigliere Peppe Guaiana, il quale ha presentato alla presidenza del Consiglio un emendamento che, lo stesso, ha definito “provocatorio”. «Nel capitolo di Bilancio relativo all’esenzione ed alla detrazione della Tari – afferma Guaiana – ci sono appena 80 mila euro. Cifra che non consentirà la detrazione, ma neanche l’esenzione. In questo modo, praticamente, prima il Comune fa presentare le domande ai cittadini e poi non è in grado di assicurare quanto aveva promesso.

Insomma, Guaiana vuole prendere 100.000 euro e stornarli per le esenzioni Tari.  "Tale proposta ci sembra non soltanto irragionevole - dicono dal comitato "Salviamo La Fardelliana" - poiché si chiede l’ennesimo taglio a un’istituzione che andrebbe invece incentivata e che, in questi ultimi anni, si è vista ridurre in termini notevoli il proprio budget, ma anche e soprattutto irriguardosa dell’intelligenza dei cittadini, ai quali si vorrebbero fare apparire incompatibili tra loro il sostegno a una delle principali risorse culturali del territorio, da un lato, e le agevolazioni fiscali ai cittadini dall’altro, come se i Trapanesi non sapessero già che più che cercare spese da ridurre, sarebbe bastato non reintegrare vecchie e note voci di spesa più utili ai pochi Consiglieri che alla collettività".