La permanenza triennale di Vittorio Sgarbi a Salemi, se togliamo la mole dei debiti fuori bilancio, la mediocrità di alcuni collaboratori scelti, l’assenteismo programmato, dobbiamo riconoscere che qualche tratto positivo lo ha lasciato in eredità.
Un esempio ci viene dato dall’ultima iniziativa presa al volo dal neo sindaco della cittadina normanna Domenico Venuti. Ci ha ricordato tantissimo l’opportunismo mediatico tanto cara al critico ferrarese.
Stiamo parlando della tempestiva proposta di Venuti per ospitare, nelle ampie e confortevoli sale del Polo Museale cittadino, le opere del “Museo Guttuso”, chiuso dal sindaco di Bagheria per motivi economici.
I fatti, ormai noti, li sintetizziamo per chi non ne fosse ancora a conoscenza.
Nei giorni scorsi il sindaco grillino di Bagheria Patrizio Cinque aveva disposto la chiusura del Museo Guttuso e la dismissione del personale che lo amministrava. Motivi di cassa. A fronte dei 20 mila euro incassati in un anno, le spese sarebbero 480 mila euro, aveva precisato.
Il provvedimento ha indignato, sia sul piano giuridico che su quello degli affetti, Fabio Carapezza Guttuso, presidente degli archivi che portano il nome dell'artista.
Secondo il figlio adottivo di Renato Guttuso, la chiusura inficerebbe la validità ed il significato degli atti che hanno consentito la creazione del Museo Guttuso, ospitato a Villa Cattolica. In una lettera inviata al sindaco Cinque ha sostenuto che “La comunicazione, peraltro data dall'assessore alla Cultura con soli due giorni di preavviso, ha impedito persino la ricerca di una soluzione alternativa e condivisa, mettendo tra l'altro a rischio gli importanti progetti, “Itinerari Guttusiani”, finanziati dal Pofers, che garantirebbero al Museo Guttuso, e quindi a Bagheria, un'importante flusso turistico culturale”.
Secondo Fabio Carapezza Guttuso, “venendo meno la pubblica fruizione, non ha più senso la permanenza della Collezione Guttuso a Villa Cattolica, gli archivi si riservano di valutare l'opportunità di chiedere la restituzione delle opere d'arte al fine di assicurarne la pubblica fruizione».
Tutto inutile. La presa di posizione di Carapezza Guttuso non ha provocato nessuna marcia indietro, né da parte del sindaco né da parte della Regione. Almeno fino a questo momento.
E qui che, in modo encomiabile s’innesca la decisione presa da Domenico Venuti.
E lo ha fatto lanciando più che una ciambella di salvataggio all’ erede del grande pittore neorealista.
Il messaggio è stato chiarissimo. "Qualora Bagheria dovesse essere determinato a proseguire nella sua scelta, sarei orgoglioso di potere accogliere la collezione Guttuso a Salemi, dal momento che sono disponibili e pronti all'utilizzo due padiglioni recentemente restaurati del nostro polo museale".
Le opere del maestro Guttuso rappresenterebbero per Salemi, ne è convinto il sindaco e non solo lui, “un ‘importante tassello’ di quel ‘puzzle culturale’ che vede già protagonisti il villaggio preistorico di Mokarta, il castello normanno-svevo, il museo archeologico, il museo risorgimentale e il museo di arte sacra con il fonte battesimale del Gagini.
"Non possiamo consentire che un patrimonio culturale di inestimabile valore finisca rinchiuso e inaccessibile al pubblico – ha concluso con forza Venuti - per colpa di incomprensibili pastoie burocratiche".
Già da oggi, Venuti passerà dalle parole ai fatti. Nel senso che prenderà i necessari contatti sia con Carapezza sia con qualche dirigente regionale.
Qualunque sia l’esito della vicenda, la riteniamo in ogni caso utile a diffondere una immagine positiva di Salemi. Cosa di cui la città ha tanto bisogno.
Ne conviene lo stesso sindaco quando ci dichiara che lui e la sua giunta stanno facendo più del possibile per recuperare il tempo perduto. “Abbiamo recuperato parecchio sull’ordinaria amministrazione, a partire dalla pulizia, e gettato le basi per i progetti più ambiziosi. Sono soddisfatto per il lavoro sin qui svolto, ma tanto c’è ancora da fare.
Quando abbiamo parlato di declino della Città, qualcuno tra i consiglieri comunali paradossalmente di opposizione, ha avuto la sbadataggine di criticarci attaccandoci pubblicamente colpevoli, a loro dire, di disfattismo.
Per fortuna non siamo noi soli ad usare tale termine.
Ce lo conferma lo stesso sindaco Venuti quando ci dichiara che il suo obiettivo è di “far crescere Salemi sfruttando le enormi potenzialità di cui dispone. La scommessa che mi sono posto è quella di riuscire a bloccare il DECLINO al quale sembra inesorabilmente proiettata. Sto impegnando tutte le mi forze per riuscirci.”
Franco Ciro Lo Re