Questione di due - tre giorni e la discarica di Siculiana sarà colma ,quindi non più utilizzabile, da parte dei Comuni della Sicilia Occidentale, compresa la provincia di Trapani, Mazara e Marsala. Sono 83 i Comuni che si servono di quella discarica in provincia di Agrigento, che chiuderà i battenti. L'allarme è stato lanciato dagli operatori del Libero Consorzio di Agrigento e dell’Arpa che hanno costatato che la discarica sta superando il proprio livello massimo di saturazione.
Bisognerà dunque trovare altre sedi in cui smaltire i rifiuti di un’ottantina di Comuni della Sicilia centro-occidentale. Si apre così un nuovo fronte nell’emergenza. Il gestore dell’impianto, la "Catanzaro costruzioni", ha già tempestivamente informato le amministrazioni interessate per agevolare le attività di loro competenza.
E' da aggiungere, inoltre, che già a partire dall'8 maggio 2014 la Catanzaro aveva scritto all'Assessorato all'Energia e all'Arpa e all'Asp di Agrigento per «significare che la scrivente società è impossibilitata a ricevere quantitativi di rifiuti per una capacità complessiva superiore alle 800 tonnellate al giorno. Eventuali richieste di disponibilità.. - proseguiva la nota - devono ritenersi senz'altro respinte, avuto riguardo al fatto che il monte complessivo di rifiuti conferiti dagli attuali conferitori si attesta sul superiore limite». Nelle repliche dell'Assessorato si faceva sempre riferimento alla situazione di emergenza vissuta dall'Isola, dichiarando che non si era «nelle condizioni di ridurre i conferimenti per indisponibilità presso le altre discariche».
Una situazione che rischia di mantenere l'Isola in una grave emergenza rifiuti. A Siculiana, infatti, conferiscono oltre ottanta comuni di cinque province (Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Palermo e Messina) per i quali, dalla prossima settimana, bisognerà trovare una nuova collocazione, almeno temporaneamente. Nel corso del sopralluogo di venerdì, infatti, i tecnici di Libero consorzio e Arpa hanno infatti riscontrato come siano in fase avanzata i lavori che consentiranno di disporre di una ulteriore capacità produttiva, che però il gestore in questa fase non ha "contabilizzato". Mistero, attualmente, anche sui tempi necessari, sebbene i lavori non dovrebbero richiedere più di un paio di mesi.