In Cattedrale forse, ma non pubblicamente. Niente cerimonia di cresima per il figlio di uno dei fratelli Graviano, i boss mandanti dell’omicidio di don Pino Puglisi. Lo ha deciso il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e personalità dal lungo curriculum diplomatico. Una scelta “prudenziale” per evitare appunto le polemiche a fronte di quella che potrebbe essere ritenuta da molti come una provocazione.
Le spoglie del beato sono infatti sepolte all’interno della stessa basilica e deposte in un sarcofago in marmo dal disegno fortemente geometrico. Nei fatti, però, non è stato negato al ragazzo l’accesso al sacramento crismale, che potrebbe riceverlo tuttavia in forma “privata”, in una cappella o in un altro luogo. Ma non in maniera solenne o sfarzosa. Non si tratta quindi di una sostanziale scomunica. La scelta del primate di Sicilia è semmai quella di evitare ciò che un tempo sarebbe stato definito “scandalo pubblico”. E che oggi potrebbe essere reinterpretato come un “inchino”.