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20/11/2014 02:40:00

Sono 31.201 i litri d’acqua erogati in due mesi dalla “Casetta del’acqua” di Favignana

 Due mesi di buone pratiche con il raggiungimento di un risultato considerevole per l’isola di Favignana grazie all’utilizzo e al funzionamento costante della prima “Casa dell’acqua”, inaugurata due mesi fa e posizionata al Centro Anziani “I Fenomeni. Dal 15 settembre al 15 novembre, infatti, sono state distribuite ben 450 schede ai cittadini residenti ed è stata erogata la seguente quantità di acqua: naturale 24.955 litri e gasata 6.246 litri, per un totale di 31.201 litri, con l’immediata conseguenza della riduzione dell’uso delle bottiglie in plastica. La Casa dell’acqua, così come comunicato al momento dell'inaugurazione, in questa fase sperimentale fornirà acqua gratuitamente. L’acqua viene erogata fredda, tipieda, liscia o gassata a tutti gli utenti che, per averla, hanno soltanto dovuto ritirare presso gli uffici dell'Area Marina Protetta l’apposita scheda contenente i rispettivi dati anagrafici in modo da permettere lo studio dei consumi.‎

Soddisfatto il Sindaco, Giuseppe Pagoto, che ha sottolineto il grande lavoro avviato dalla precedente Amministrazione in collaborazione con l'Enea, con l’analisi e il censimento dei pozzi, lo studio del ciclo dell'acqua e la fornitura e collocazione della Casetta dell'acqua. Tra gli obiettivi raggiunti c’è proprio quello della riduzione delle bottigliette di plastica, che costituiscono un rifiuto considerevole per l’isola. Nei progammi dell’Amministrazione l’acquisto, con fondi comunali, di una seconda casetta dell’acqua, che sarà posizionata sull’isola di Marettimo e successivamente anche a Levanzo.


Solidarietà del sindaco all’agente aggredito in carcere

Il sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, esprime a nome proprio e dell’Amministrazione che rappresenta, solidarietà all’agente di polizia penitenziaria aggredito da un detenuto del carcere di Favignana, e a tutto il personale che presta servizio all’interno della struttura: lavoratori che, al pari dei loro colleghi che operano in situazioni di tensione nelle carceri del nostro Paese, risultano esposti a stressanti condizioni di lavoro, anche a causa della forte carenza di organici di polizia penitenziaria, e a volte anche di pericolo.