Dopo venti giorni, la dirigente scolastica, Tania Barresi, si sveglia di colpo e replica un mio articolo. Non fa il mio nome, ma è palese, visto che sono io l’autrice e in più ne critica, in modo gratuito e scandaloso, il mio operato. Sono stata, venti giorni fa, al Liceo Scientifico “Cipolla” di Castelvetrano, per intervistare la Barresi su polemiche “Nate”, dal fatto che c’era una delibera collegiale del Maggio scorso, che confermava per Settembre, come nuovo inizio di anno scolastico, l’intitolazione dell’aula magna dello stesso Liceo, a Peppino Impastato e Rita Atria. La preside ha dichiarato “ A me non piacciono i riflettori, pur rispettando l’operato dell’ex preside, io non sono “Fiordaliso Bis” e non faccio Antimafia. L’antimafia, è giusto farla in un percorso di legalità, quello si”. Poi continua : “ Se c’è un collegio che ha già deliberato, non mi tirerò indietro, ma voglio aspettare di convocare il nuovo collegio e vedere sul da farsi, le prassi burocratiche non sono semplici”. Inoltre dice : “ Fosse per me, l’avrei intitolata ad un uomo di cultura”. Poi le ho chiesto: “E’ vero ha che tolto i cartelloni che contenevano materiale su attività e manifestazioni antimafia, organizzate dall’ex preside, Francesco Fiordaliso? Se è vero, perché?” E lei ha risposto cosi : “ E’ vero, le ho tolte, perché è giusto dare spazio a lavori che fanno quotidianamente i miei studenti, come per esempio “L’efebo Corto Film Festival” “. Adesso, Tania Barresi, attacca la stampa e in questo caso me. Mi sento tirata in causa, perché ho intervistato io la Barresi e sono stata io a scrivere l’articolo in merito alla polemica. Adesso, vuole far passare il mio articolo “Fantasioso”, frutto di una pura invenzione per trarne vantaggio o per fare uno scoop. A che pro? Poi, se le affermazioni della cara dirigente fossero state frutto di una mia immaginazione, come mai la Barresi, ha replicato con un comunicato solo adesso, a distanza di venti giorni? Forse ha capito che le sue affermazioni hanno destato indignazione? Poi, non contenta, cita una ricorrente citazione dalla “Medea” di Seneca. “Cui prodest scelus, is fecit”. Il significato è : “Colui al quale il crimine porta vantaggio, egli l’ha compiuto”. Sarei curiosa di capire a chi si riferisse, la dirigente, quando cita questa famosa frase, pesante!!!!!
AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA.
FRANCESCA CAPIZZI