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04/11/2014 22:25:00

L'ex Ministro Conso: "Ma quale trattativa. La revoca del 41 bis fu una mia scelta"

  La mancata proroga di trecento decreti di 41 bis ai boss di Cosa nostra «fu una mia scelta», «io non sono mai stato al corrente di una trattativa fra lo Stato e la mafia. E mai sono stato partecipe di una cosa del genere». Lo ribadisce - intervistato da Repubblica - Giovanni Conso, 92 anni, l'ex ministro della Giustizia cui si deve l'atto al centro del processo sulla cosiddetta trattativa.
«Non ci fu alcun retroscena in quella scelta, glielo assicuro. Decisi io, perchè così mi sembrava giusto. L'ho detto ai giudici, lo ripeto», afferma. «Io non lo seguo il processo», dice Conso, «non seguo le udienze, neanche quelle che mi dicono essere importanti», «sto facendo delle cure, ho poco tempo». «Non so nulla di quello che accade», risponde al giornalista che gli chiede se abbia letto la deposizione del presidente Napolitano. E sulla notte delle bombe di Roma e Milano, a proposito della quale il Capo dello Stato ha parlato di aut aut della mafia, si limita a rispondere: «Non ho ricordi particolari di quella notte, è passato tanto, troppo tempo».

"Giovanni Conso mette a dura prova il rispetto che si deve all'avanzata età e al prestigioso curriculum personale, rilasciando interviste in cui reitera affermazioni che offendono la verità e la storia, e che lo vedono accanirsi in un inaccettabile atteggiamento di esclusiva assunzione di responsabilità. Conso continua a dire che nel '93-'94 decise in solitudine la cancellazione del carcere duro per centinaia di boss. Ribadisce che fu una scelta personalissima, offendendo così anche l'intelligenza degli italiani. Invece che fare inutili gite al Quirinale i magistrati di Palermo lo convochino. La filiera della cancellazione del 41 bis è evidentissima: Scalfaro al Quirinale, Ciampi a Palazzo Chigi, Parisi capo della polizia. Conso era all'epoca alla Giustizia e non può che essere stato solo uno degli attuatori di quel piano scellerato. La sua ricostruzione è quindi assurda. Conso non dice tutta la verità. Insieme a Ciampi può essere ancora sentito dai magistrati per fare definitivamente luce su una drammatica storia italiana". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).