Quantcast
×
 
 
03/11/2014 06:15:00

La sede "chic" della Lega Navale a Favignana. Legambiente: "Ci ripensino"

 Non ci ha fatto una bella figura la Lega Navale di Favignana con la vicenda della concessione demaniale per farci una sede che, stando al progetto, avrebbe tutto l’aspetto di una operazione imprenditoriale. Altro che senza scopo di lucro. Una concessione demaniale di ben 7.674,00 mq in zona Cala Fumere, che la delegazione di Favignana della LNI ha ottenuto dalla Regione.
Area Lounge, un bar, differenti solarium, una catenaria per attracco di imbarcazioni, dove imbarcazioni non ve ne sono mai state perché quel luogo è da sempre stato utilizzato dai cittadini favignanesi residenti come luogo per farsi i bagni estivi.
Sulla vicenda è interenuta anche Legambiente Sicilia che ha bacchettato la delegazione favignanese della Lega Navale Italiana.
Perchè, se si legge lo statuto della Lni, non sembra c’entrare nulla con la conservazione della natura una copertura in legno, estesa più di mille metri quadrati che andrebbe a distruggere la flora di quel luogo, compresa la rara e protetta Calendula Marittima (che fiorisce in luglio) e altre specie protette come la Salicornia. Solo per fare un esempio.
“Già dalle dimensioni della concessione, si intuisce che il progetto va oltre gli scopi propri di una qualsiasi delegazione della LNI. Legambiente ha fondati motivi per credere che l’operazione sia di tipo commerciale, con solarium, diving, centro internet, bar ristorante ed eventi serali”. Legambiente chiede anche alla Lega Navale Italiana di “ritornare sui suoi passi, anche nel rispetto dello statuto nazionale che non prevede operazioni a scopo di lucro, ma altresì lo sviluppo dell’amore per il mare, la conservazione e protezione della natura e la sua diffusione tra i giovani”.

La strada che sembra voler prendere, con questa sede super lussuosa, la Lega Navale, cozza un po’ con le battaglie che in questi anni sta portando avanti la comunità delle Egadi per non privatizzare le coste. Come quella per mettere in pratica il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo(PUDM), già votato dal consiglio comunale di Favignana più di due anni fa , ma mai adottato dalla Regione Sicilia. Perchè senza regole accade di tutto. E a fare affari sono i soliti noti.

Anche qui Legambiente ha sottolineato che "è da anni che tutte le istituzioni delle isole Egadi, l'Area Marina Protetta, l'amministrazione comunale e la Prefettura, in linea con quanto sempre proclamato da Legambiente, siano tutte favorevoli all'approvazione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, strumento che permetterebbe una gestione molto più eco -sostenibile delle coste dell'arcipelago, evitando privatizzazioni e speculazioni.
Lo stesso piano è stato redatto e votato dal Consiglio Comunale di Favignana nel novembre 2012, ma manca il recepimento da parte della Regione Siciliana.
In assenza del PUDM, il Demanio, negli ultimi giorni, ha concesso alla delegazione di Favignana della Lega Navale Italiana quasi ottomila metri quadrati di mare e di terra, nella Cala Fumene, alle spalle dell’ex Stabilimento Tonnare Florio”.

In questi anni sono stati tantissimi i tentativi, a volte anche riusciti, di privatizzare le coste delle Egadi. Nel 2009, ad esempio, improvvisamente una parte di litorale dei Calamonaci a Favignana è stata transennata per la realizzazione di un chiosco con bar e ristorante, più solarium, chiudendo alla libera fruizione una delle poche spiagge frequentabili dai bimbi per la presenza di sabbia. In zona archeologica scalo Cavallo, catalogata zona rossa dalla soprintendenza ai beni culturali per la presenza di una necropoli della tarda età del bronzo, volevano realizzare una discoteca, solarium, bar e ristorante.
In tutto ciò la Regione pensa solo a fare cassa rilasciando le concessioni demaniali. Quella per la sede della Lega Navale, ad esempio, è costata sui 4 mila euro circa. E se si mettesse in pratica il Pdum, non ci sarebbero queste entrate. In barba ad ogni canone ambiental e di bellezza.