Serata tragica martedì sera sulla statale che da Santa Ninfa porta a Castelvetrano. Un atroce appuntamento con il destino quello di quattro giovani di Salemi, che transitavano a bordo di un’ auto spagnola lanciata, a quanto pare, a velocità abbastanza sostenuta. Per due di loro, la diciannovenne Rossella Patti e il ventiseienne Antonino Graffeo, il filo corto di una breve vita vissuta si è inesorabilmente spezzato. Nell’oscurità di una calda serata di ottobre la loro breve esistenza è andata in frantumi contro le ombre scheletriche di un fabbricato. Un schianto tremendo trasformatosi in un ammasso di contorte lamiere attorcigliate ai quattro giovani e teneri corpi. Mentre Rossella ( alle 11,21 del mattino scriveva sul suo profilo di Facebook: “5 mesi di te e di me... Sei la cosa che mi rende felice tutti i giorni.. Sei la persona che mi regala emozioni giorno dopo giorno... #TIAMO ) e Antonino si sono subito arresi all’abbraccio freddo della morte, il diciannovenne Cristopher D’Amico e Salvatore Adamo di 18 anni, lottano ancora con forza. Non vogliono darla vinta al mostro vestito di nero. Quelli che li conoscevano e non solo, anche su FB, stanno pregando per loro. L’auto è di proprietà del genitore del ragazzo deceduto, ma accertamenti sono in corso per appurare chi stava guidando.
Per estrarre i corpi dell'abitacolo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Castelvetrano. I rilievi di rito sono stati effettuati dai carabinieri. Sono arrivate anche le ambulanze e gli operatori del 118. Le salme dei due giovani deceduti sono già state restituite ai familiari. Il sindaco Domenico Venuti, per una strana coincidenza del destino, trovandosi casualmente a Santa Ninfa, è stato uno tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia. Nella mattinata di ieri ha proclamato per oggi il lutto cittadino. I funerali si celebreranno oggi separatamente alla Chiesa dei Cappuccini, quelli di Rossella alle dieci del mattino, mentre quelli di Antonino alle 15,00.
E' ormai dolorosa e consolidata consuetudine apprendere dai quotidiani e dalla televisione notizie di giovani vite stroncate in incidenti automobilistici.
Tristemente note come “stragi del sabato sera”, il tragico fenomeno, dopo una martellante campagna di pubblicità, sembrava essersi ridotto in numeri assoluti e nella media. Ma da uno studio più approfondito dei dati statistici è venuto fuori che, se è vero che gli incidenti stradali sono diminuiti tra il venerdì sera e il sabato notte, è altrettanto vero che essi si sono spalmati equamente per tutte le serate della settimana. In un crescendo spaventoso, man mano che dal lunedì si arriva al sabato. I giovani non escono solo nei fine settimana, ormai. Ecco il motivo del “calo”. Il rischio diventa elevatissimo durante la notte e più precisamente nella fascia che va dalle 22,00 alle 06,00 del mattino. Il 15, 6 % degli incidenti stradali sono con decessi. Tanto sono numerosi e pericolosi che oggi si parla di mettere un freno alla nuova emergenza. Li chiamano incidenti della notte. Abbiamo consultato alcuni grafici della mortalità. E’ un angosciante e un triste crescendo: 148 vittime la notte del lunedì, 151 il martedì, 180 il mercoledì, 190 il giovedì, 280 il venerdì e 408 il sabato. La domenica si “ferma” ( si fa per dire) a quota 172. Queste vere e proprie stragi della notte riguardano per lo più ragazzi che ritornano da una nottata trascorsa in un locale. Spesso chi guida è di sesso maschile. Studi di psicopatologia evolutiva ci dicono, ad esempio, che la sofferenza adolescenziale si manifesta principalmente attraverso comportamenti rischiosi o trasgressivi finalizzati ad evadere dalla consapevolezza del disagio. Vengono definiti “agiti”. I canali preferenziali attraverso cui tali “agiti” passano riguardano “ l’uso/abuso di sostanze (alcol e droga), i disturbi della condotta alimentare, la violenza, una sessualità libera da legami affettivi e senza l’uso di precauzioni”. Tra gli “agiti” più spesso menzionati dai mass-media per l’entità e la gravità delle conseguenze si colloca l’incidente.
In buona sostanza l’incidente risulta essere la prima causa di morte nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 24 anni. Al contrario di quanto accade per gli adulti per i quali vi è stato, negli ultimi trenta anni, un calo molto consistente della mortalità da incidente.
Un grosso problema quello che vede l’aumento costante di giovani vittime sulle nostre strade. Occorrerebbe trovare urgentemente delle soluzioni valide per mettere fine o limitare a questa inarrestabile ecatombe. Una tragedia che vede coinvolti ragazzi usciti per divertirsi e che invece trovano la morte sull’asfalto o rimangono gravemente feriti.
La localizzazione geografica, secondo il report dell’Asaps del primo trimestre del 2014, vede 23 vittime in Campania, 22 in Lombardia, 17 in Veneto e Piemonte, 16 in Sicilia ed Emilia Romagna, 12 in Puglia.
Credo che una buona dose di responsabilità l’abbiamo noi genitori, ma anche la scuola, ma anche le varie polizie che spesso non “vedono” le numerose infrazioni commesse. Alcuni esempi? Spesso, nell’indifferenza generale, si vedono e si sentono (la notte) sfrecciare per il centro abitato auto e moto dove vige il limite di velocità. Spesso si vedono giovani alla guida di auto con una mano impegnata dal cellulare, eternamente incollato all’orecchio.
Come spiegare ai nostri figli e a tanti ragazzi che bisogna guidare con prudenza, che non bisogna bere, che ci sono altri modi per provare emozioni senza tentare di superare, sulla strada, la barriera del suono?.
Come possiamo far capire ai nostri figli che vanno a divertirsi che lo possono fare senza rischiare la vita?
Come possiamo far comprendere ai nostri figli che la vita è una sola e va vissuta, ma siccome è una sola va vissuta il più a lungo possibile?
L’Associazione Giovani di Salemi, che recentemente ha rinnovato il suo gruppo dirigente eleggendo come segretario Nicola Mezzapelle e Giusy Gandolfo, Pasquale Palermo, Antonino Carbonello e Salvo Mirabile componenti del direttivo, rivolgendosi a tutti i giovani della cittadina normanna, nella consapevolezza forse che ormai è lungo l’elenco di giovani che hanno perso la vita in incidenti stradali, ha lanciato un accorato appello scrivendo “facciamo attenzione nelle strade quando guidiamo. Noi siamo vittime del destino, dei nostri sogni e delle nostre decisioni. Fatti come questi non devono accadere, a nessuna età e in nessun altro paese del mondo. Sicurezza, prudenza e attenzione. A varcare quella linea, ci vuole poco: molto poco.”
Che il grido provenga dal mondo dei giovani, ci lascia ben sperare.
Franco Ciro Lo Re