Quantcast
×
 
 
21/10/2014 02:35:00

La sfida di Yacht Club Favignana e Matteo Miceli: 5 mesi in solitario in mezzo all'oceano

Matteo Miceli è partito con il suo Eco 40 una barca a vela 12metri con pura tecnologia a bordo,per la Roma Ocean World,un’impresa mai tentata prima: il giro del mondo in solitario senza scalo nè assistenza,in totale autosufficienza energetica,idrica e alimentare,per dimostrare che uomo e tecnologia,possono convivere e disegnare un futruro nel pieno rispetto della natura ,del mare e dell’ambiente.
Lo start dei giudici che Matteo ha ricevuto per la partenza del giro del mondo è avvenuto dopo essere piacevolmente assediato da centinaia di persone in banchina prima della partenza che hanno supportato Matteo con l’energia positiva di un buon vento confermando,che questa straordinaria impresa è capita anche da chi “non ha scritto il programma ma vuole salvaguardare il futuro del proprio territorio e dei loro figli”.
Molti bambini ,di fatto hanno portato diversi disegni a Matteo, sicuramente i più sensibili ad un futuro ambientale migliore.
Per definire al meglio la tecnologia e la modellazione dinamica di eco40 hanno lavorato per tutta l’estate due Università: la Federico II di Napoli e l’Università di Bologna unitamente all’Università La Sapienza, che attraverso il progetto definito, sono riusciti a chiudere i tre rigorosi protocolli ecosostenibili per la coltivazione delle piante a bordo ,per l’autosufficienza energetica e per le performance costruttive marittime di eco40.Sostenere questo progetto che è diventato impresa è stato il compito di sovraintendere tutti gli aspetti tecnologici a bordo per essere autosufficienti al 100 per cento in mezzo al mare e navigare e vivere in totale autonomia con la natura che circonderà Matteo per i prossimi 5 mesi. Il tutto ovviamente inquadrato in un’ impresa sportiva da record: un giro del mondo di circa 30mila miglia equivalente a 60milakilometri in non più di 5 mesi,in continua navigazione su una barca di 12 metri completamente ecosostenibili,certificando cosi anche un record di velocità.
La domanda più pertinente della gente:” Matteo cosa farai per 5 mesi da solo in barca”?Matteo ha risposto al pubblico dicendo:” Ho una bionda ed una nera da badare”,le due belle galline ovaiole che non avranno solo il compito di tenergli compagnia ma svolgeranno un compito molto più importante quello di assicurargli con le loro uova ,il fabbisogno proteico per tutti i mesi della traversata oltre a quello che gli deriverà dal pesce che potrà pescare .intanto nel” germogliatore” i germogli crescono incessantemente per dare la giusta razione giornaliera a Matteo Miceli non solo di proteine ma vitamine e minerali. Il presidente dello Yacht Club Chiara Zarlocco insieme a Matteo Miceli ed il suo staff hanno finalmente abbassato il pathos che fino ad oggi avevano tutti insieme vissuto per la definizione e costruzione tecnico strutturale di Eco40 programmata anche per la completa e attenta sicurezza di un’ impresa in solitaria come quella di Matteo Miceli negli oceani.