La raccolta di olive in Sicilia avrà un calo del 50% e, in alcune zone, anche del 70%. I dati sono della Confederazione Italiana Agricoltori che teme una campagna 2014 di produzione dell’olio di oliva tra le peggiore degli ultimi anni. Colpa di un clima che ha provocato diverse malattie e attacchi di parassiti che hanno decimato la produzione.
La Sicilia aveva conquistato negli ultimi anni i grandi mercati mondiali dell’olio e aveva con la qualità portato l’export a numeri rilevanti. La battuta di arresto nella produzione potrebbe compromettere il mercato dell’olio siciliano.
Il clima non è stato favorevole e gli agricoltori poco hanno potuto fare per evitare che le olive cadessero a terra. Anche l’assenza di pioggia prolungata nel periodo della raccolta ha messo in difficoltà gli agricoltori.
Una stagione da archiviare anche se in corso. I numeri sono allarmanti e la produzione di olio di oliva sarà mediamente la metà dello scorso anno. Un danno di milioni di euro che potrebbe compromettere il futuro del comparto.
Nell'Isola, secondo i dati Istat aggiornati al 2012, la superficie olivicola ammonta a 164.767 ettari. La Sicilia è la terza regione italiana per estensione della coltura e per la produzione di olio extravergine d'oliva: 491.649 quintali nel 2012. «Un andamento del clima anomalo, umidità eccessiva e temperature estive al di sotto della media sono probabilmente la causa di alterazioni fisiologiche e sviluppo di malattie, che hanno causato una eccessiva caduta delle olive prima della raccolta», denuncia la Cia che invita gli olivicoltori a segnalare i reali danni subiti per attivare le misure compensative. «È una débacle per gli olivicoltori e l'intera filiera olivicola - spiegano i responsabili della Cia - in un momento in cui l'olio siciliano registra una presenza sempre più solida sui mercati nazionali ed esteri». E' alle porte anche il riconoscimento, da parte del ministero delle Politiche agricole, della Igp Sicilia dell'olio extravergine d'oliva.
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