Si viaggia a doppio binario nella sanità siciliana. Da un lato c’è il presidente della Regione Rosario Crocetta, che annuncia l’abolizione dei ticket aggiuntivi per le visite specialistiche in Sicilia, mantenendo a carico dei cittadini solo la quota di 36 euro più dieci euro fissi a ricetta.
Ma dall’altro ci sono i problemi endemici di un settore che vanno dalla spesa da contenere, alla mancanza di personale, e strutture all’avanguardia e sicure. Liste d'attesa interminabili in tutti gli ospedali siciliani. A Catania, ad esempio, ci vogliono 450 giorni per una mammografia, quasi un anno per una ecografia, un anno completo per una risonanza magnetica e 160 giorni per un elettroencefalogramma
Sicurezza, come quella che manca per nascere nelle isole minori e nei centri particolarmente disagiati. Mancano gli standard di sicurezza, ha fatto notare il ministero della Salute all’assessorato alla Salute. I paletti posti da Roma sono ben definiti. A tutela della sicurezza della puerpera e del nascituro il minisetro ha fissato delle linee di indirizzo con il numero di almeno mille parti come parametro per il mantenimento del punto nascita nelle strutture più grandi, e di almeno 500 parti annui come livello minimo per il mantenimento di ciascun punto nascita. Da qui nessuna deroga. Il Cga su questi temi si era anche espresso indicando che il mantenimento del punto nascita richiede l’esistenza di particolari servizi (rianimazione, immuno trasfusionale ad esempio). Servizi che non sono presenti in diverse strutture siciliane, soprattutto nelle isole minori. Qui, il mantenimento di un punto nascita, dove non ci sono i servizi essenziali non garantirebbero gli standard di sicurezza nè per la mamma, nè per il nascituro.
Ancora problemi intanto nella sanità trapanese. E in particolare nell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani dove cittadini, sindacati e varie associazioni hanno protestato per i disagi nel servizio di gastroenterologia ed endoscopia. Il settore rimane in attività per h24 ogni giorni, e serve per fronteggiare casi di emergenza come emorragie da affrontare nell'immediatezza. Un reparto in cui c'erano tre medici ma che sta andando in tilt. Infatti due dei tre medici sono in scadenza di contratto e il reparto peserà sulle spalle di un solo specialista. Il servizio è l'unico, di questo genere, nella provincia di trapani. Sulla questione nei giorni scorsi è intervenuto anche il Nursing-Up, il sindacato degli infermieri, che chiede un intervento immediato dell'assessoato regionale alla Santià nonché dell'Asp di Trapani. Diverse le associazioni a chiedere che si trovi una soluzione, per sbloccare un servizio fondamentale. L'Asp avrebbe fatto richiesta all'assessorato alla Sanità di confermare l'incarico per altri due anni a uno dei due medici. Per l'altro nessuna richiesta.
Carenza di personale, da medico a infermieristico, ormai assodata i al Paolo Borsellino di Marsala. Sono gli stessi medici che hanno segnalato le cose che non vanno nella sanità trapanese. Ridurre le liste di attesa, di procedere all'incremento dell' organico degli ospedali, attualmente carente, e di avviare i percorsi di stabilizzazione assicurando dignitose condizioni di lavoro per i medici e per il personale dell'Asp. Questi i punti che hanno evidenziato il presidente dell'Ordine dei medici di Trapani Giuseppe Morfino,e il presidente della Commissione ospedaliera dell'Ordine Vito Barraco, qualche giorno fa.