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10/10/2014 06:24:00

Province, Pd, crisi politica, lavoro. Crocetta prova ad uscire dall'accerchiamento

 Giorni sempre più difficili per il governatore siciliano Rosario Crocetta, attaccato su più fronti, dal suo partito, il Pd, dalla sua maggioranza, dalle parti sociali. Lui un po' ostenta sicurezza, un po' lancia messaggi di pace, un po' non resiste alla tentazione e si lascia andare a battute al vetriolo. 

Vediamo con ordine cosa succede. La conferenza dei capigruppo all'Ars ha calendarizzato per il 15 ottobre il dibattito sulle mozioni di censura nei confronti dell'Assessore alla Formazione Nelli Scilabra. Il 16 invece sarà trattata la mozione di censura del M5S nei confronti dell'assessore alle attività produttive Linda Vancheri. La prossima settimana sarà trattata anche la mozione presentata sempre dal M5S con cui si impegna il governo a prendere provvedimenti nei confronti del segretario generale della presidenza della Regione Patrizia Monterosso.
La conferenza dei capigruppo, quindi, ha ascoltato la proposta del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone di recepimento della legge Delrio relativa alla riforma degli enti di area vasta. Ma, ecco il contrasto, da parte sua, il governatore Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, ha illustrato la sua bozza recante l'opposto del progetto di recepimento della Delrio. Insomma, il governatore dice decisamente no alla Delrio, in sede di capigruppo tutti  si sono pronunciati per il recepimento, anche con qualche distinguo rispetto al progetto Ardizzone. In ogni caso, martedì prossimo la capigruppo tornerà sull'argomento entrando nel merito e dopo di che il progetto sarà trasmetto alla competente commissione legislativa, perché possa essere approvato dall'Ars entro il mese. E però contestualmente si dovrà stabilire per legge la proroga dei commissari delle disciolte Province e l'abrogazione dei referendum previsti per la fine di novembre.
Le linee del progetto Ardizzone prevedono le aree metropolitane e dei liberi consorzi di comuni: il ddl dà attuazione alle città metropolitane istituite con la legge regionale n. 8 del 2014, prevedendone tre, Messina, Catania e Palermo, il loro territorio coinciderà con quello dell'attuale provincia. I liberi consorzi che coincidono con il territorio delle province sono Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani.  Sono previsti organi eletti con il sistema di secondo grado, anche se  Lista Musumeci e Fi vogliono  l'elezione diretta dei presidenti. 
E Crocetta, invece?  Vuole portare in Aula un ddl su competenze e funzioni di Liberi Consorzi e Città Metropolitane e rinviare a un nuovo testo la conformazione geografica delle aree vaste, aspettando le decisioni dei comuni che in base alla legge in vigore devono esprimersi con un referendum sull'adesione o meno ai nuovi enti. Secondo Crocetta, «recepire il testo Delrio significa non fare nulla, poiché non ha abolito le Province, ma solo gli organi elettivi di primo grado».
Il nuovo ddl governativo dovrebbe essere approvato dal governo martedi della prossima settimana.

Nel frattempo Crocetta lancia qualche messaggio di distensione nei confronti delle parti sociali (sono tantissime, dai precari ai forestali ai lavoratori della formazione, le caegorie professionali che in questi giorni scendono in piazza a Palermo) e del suo partito, il Pd. Il primo messaggio è per i lavoratori in agitazione: stiamo risolvendo i problemi. Il secondo è per il suo partito, il Pd: «È l’ora di finirla con lo scontro fratricida. Il segretario del mio partito in Sicilia oggi ne rappresenta una parte, esprime la posizione di alcuni deputati, non l’opinione dell’intero partito». «Abbiamo approvato ddl sui Forestali e Consorzi di bonifica – dice Crocetta -. Abbiamo trovato già 15 milioni, ne mancano 10 milioni. Stiamo pensando di utilizzare in questo caso alcuni fondi inutilizzati del Crias. Per i consorzi mancano 1,4 milioni di euro. Li abbiamo trovati. Servono alcune piccole variazioni di bilancio da fare con un ddl. Chiederemo a capigruppo e commissione bilancio per chiedere di avviare subito l’iter».
E la formazione?  «Abbiamo deciso di rendere stabili gli incontri con i lavoratori della Formazione – continua il governatore -. Li incontreremo ogni lunedì. Domani sarà pronto il decreto sulla terza annualità dell’Avviso 20. La prossima settimana partiranno il progetto Prometeo e la selezione degli sportellisti. Stiamo pensando anche a qualche contratto di solidarietà. Poi sono pronti gli incentivi all’esodo e qualche prepensionamento. Sull’Agenzia unica, nessuna divergenza con l’assessore Scilabra. Stiamo pensando a una sorte di SRR degli enti, a una rete degli enti. Va detto che quest’anno gli enti di Formazione hanno assunto 400 persone nonostante il divieto».
Infine il Piano giovani: «Il Piano giovani non è ormai un problema – insiste Crocetta -. Dopo il parere dell’Avvocatura è tutto chiaro. Che questo assessore non piaccia alla politica non è una novità . Se avessimo operato in altro modo, avremmo qualche deputato in più . Io conosco i mezzi per ottenere il consenso. E pr questo lì evito. Io voglio portare avanti una destrutturazione del sistema. E questa non è mai indolore. Gli interessi sono piccoli e grandi. E li conosco entrambi».



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