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01/10/2014 06:25:00

Trapani, il consiglio comunale approva il piano rifiuti. Costa dodici milioni di euro

Tari approvata e addizionale Irpef immutata. E' questo il bilancio di questa due giorni di consiglio comunale a Trapani, in cui sono stati posti in votazione i dati finali che andranno a comporre l'imposta unica comunale: la Iuc, composta da Imu, Tasi e Tari. 

Lunedì, al termine di una seduta fiume il consiglio comunale di Trapanii ha approvato il piano finanziario sui rifiuti urbani. Un esito giunto attraverso un percorso non proprio lineare. Infatti, la seduta si è aperta con la discussione della pregiudiziale posta dal consigliere Ferrante (Gruppo Misto) in cui chiedeva lumi sul differente importo dei «costi spazzamento e lavaggio di strade e aree pubblica». «Nella Tares 2014 - afferma Ferrante - lo stanziamento per tale opera veniva fissato sui 913 mila euro, mentre nella delibera proposta per il 2014 si parla di 195 mila euro a carico della Trapani Servizi spa e 68 mila euro sulle casse del comune. Perchè c'è una differenza di oltre 650 mila euro». «I prospetti messi a confronto – risponde la dirigente Quatrosi - non possono essere confrontati. Non ho mai ritenuto importante per questi lavori i costi dello scorso anno».

Ferrante insiste nella richiesta di chiarimenti, soprattutto alla luce dell'evidente distacco dell'amministrazione dalla discussione della delibera. Chiede l'intervento del sindaco Vito Damiano, che a denti stretti accende il microfono. «Gli aspetti di natura tecnica non mi competono, se vuole una risposta da me, deve darmi il tempo di documentarmi. Sono presenti le fonti principali dei dati tecnici (Carta, ad Trapani Servizi; Quatrosi, dirigente settore; Petrusa, ufficio finanze ndr), si rivolga a loro, se no facciamo una sospensione e mi consulto con loro». La Pica si tuffa nella mischia. «Noi aspettavamo che stamattina l'amministrazione ci desse dei chiarimenti. Forse crede di avere chissà quale maggioranza all'interno del consiglio, che invece non ha. Forse c'è l'intenzione di far credere che sarà il consiglio a voler approvare il piano. Voi continuate a fare chiacchiere, io sono un uomo libero, forse qualche suo assessore non lo è. Per capirci io sono molto più vicino a Casa Pound che un pro-tasse».

Bianco intuisce l'atmosfera e chiede una sospensione. E' questo il momento giusto per cercare un unione basata quantomeno sul mors tua vita mea. Il consiglio comunale infatti già in altre sedute ha ricevuto chiarimenti sulla mancata approvazione da Giuseppe Scalisi, il segretario generale. «Il consiglio deve approvare entro il 30 settembre, una vostra mancanza non ho idea cosa possa causare. Le vostre scelte dovrebbero essere motivate da dati tecnici». Insomma, il timore di essere chiamati a mettere le mani nelle proprie tasche, nei consiglieri presenti, è tangibile. «Ma se non dovessimo approvarla – si chiede Pumo (Gruppo Misto) - cosa potremmo subire?». «Io non so cosa potreste subire, lì poi la Corte dei conti dovrà verificare quanto sono state motivate tecnicamente le vostre scelte, non escludo nulla».

Il costo totale del piano proposto in delibera è di 12 milioni e 417 mila euro. Si tratta di una cifra accetabile, ma il consiglio ha digerito malamente la mancata esecuzione della raccolta differenziata porta a porta. Il progetto - presentato pubblicamente nel gennaio 2014 - è fermo negli uffici dell'assessorato regionale ed è difficile prevedere quando si sbloccherà. Al momento l'unico intervento "differenziato" del Comune è stata l'attivazione di un servizio dedicato alle frazioni con dei cassoni mobili posteggiati con cadenza settimane in alcune piazze predisposte. La seduta si rinvia al pomeriggio e dopo pranzo già tutti i consiglieri hanno raggiunto una consapevolezza: la delibera va approvata. Bianco lascia discutere per un po e poi mette in votazione. La Porta avverte: "Per questa delibera darò il mio voto, ma a partire dalla discussione dell'addizionale Irpef voterò contro". Fazio e Salone si alzano all'unisono e lasciano l'aula. Tutto il consiglio (qualcuno più a malincuore di altri) approva. Contrari Abbruscato (Pd) e Cobertaldo (Gruppo Misto), astenuti Vassallo (Psi), Carpitella (Psi) e Passalacqua (Pd). Favorevoli in 11.
Da segnalare le parole di Nicola Sveglia, in cui nel dichiararsi tutto sommato favorevole alla delibera annuncia una mozione di sfiducia. «Con senso di responsabilità siamo costretti a votarlo, ma qualora il sindaco continuasse a non ascoltare i partiti politici, sarà Art.4 a proporre una sfiducia, e le garantisco che quando lo faremo saremo ben più di quattro consiglieri». 

Oeri il consiglio si è nuovamente riunito, bocciando in apertura di seduta la delibera proposta dall'amminsitrazione Damiano sull'addizionale Irpef (che completerà la Tari portando ad una tariffa variabile). L'idea della giunta era quella di mantenere l'aliquota dello 0,80% riservando però le riduzioni ai redditi inferiori a 7.500 euro. Un dato non condiviso dal consiglio che, rispedendo al mittente la proposta manterrà i dati utilizzati nel 2013, ovvero sia un aliquota dello 0,80 e la soglia di esenzione a 13.000 euro. Votazione favorevole invece per la tariffa Tari, approvata con un aliquota dello 10,6%. In chiusura di seduta il consigliere La Pica (Cd) ha provato a rimettere in discussione il punto sui gettoni di presenza. Una questione che ha subito svuotato l'aula facendo saltare i lavori. Si ricorda che la mancata discussione, al momento, manterrebbe il gettone di presenza a 66 euro (anziché 99) soltanto fino alla fine del 2014, mentre dal prossimo anno ritornerebbe il rimborso integrale. Sono giorni caldi al consiglio comunale di Trapani e il sindaco Vito Damiano lo sa bene.

Marco Bova

 



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