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25/09/2014 06:06:00

Alfredo Anania: "Per Marsala non un Sindaco condottiero ma un'idea di coordinatore"

Ho già scritto non molto tempo fa degli articoli (È iniziato il Palio di Marsala, ottobre 2011; L’attesa messianica nella politica impedisce a Marsala
la costruzione sociale del territorio
, novembre 2011; Il Sindaco che verrà a Marsala, febbraio 2012) sulla necessità di concepire una figura innovativa di Sindaco e sul cambiamento del modo di concepire la Polis, verosimilmente a Marsala, ma il modello è esportabile ovunque dato che è comune in atto la “filosofia di base” dei politici di ogni luogo.

Già dalle prime fasi della preannunciata competizione elettorale si sta cominciando a cercare il nome del Leader, cioè di un personaggio che possa contare su un concreto numero di voti e che, essendosi dimostrato buon politicante, è gradito ai vertici nazionali del proprio schieramento partitico. Ancora una volta si punta sul nome fatidico, sul cavallo vincente, sul buon condottiero che sarebbe in grado di battere gli oppositori. Si cerca il duce/governatore piuttosto che il conduttore/coordinatore! La logica da stadio serve ad infiammare sempre più le opposte tifoserie; per questo motivo proporrei di lanciare in città una vera e propria lotteria, un TotoSindaco - una sorta di schedina 1, X, 2 - con un pronostico che si può ipotizzare sarà certamente più favorevole nei confronti di quel candidato capace finanche di comprare voti (e, pertanto, economicamente abbastanza ricco) un po’ così come accade ormai regolarmente con il “calcio scommesse” gioco per il quale facilmente avviene sottobanco la compravendita delle partite di calcio.

Importerebbe a tale tifoseria se il Sindaco mancasse della preparazione al city/management, se egli mancasse del senso del bene comune (e fosse invece molto proclive al nepotismo partitico), se sconoscesse le tecniche sociologiche di sviluppo della comunità, se non avesse capacità di ascolto del pensiero e della voce dei cittadini, se fosse carente della capacità di dare valore alla cooperazione? Credo proprio di no! Ritengo, al contrario, che sia fondamentale per tale tifoseria che il “Sindaco a venire” impersoni la figura di un capo, di un dominus capace di spadroneggiare a proprio piacimento sulla cosa pubblica, un tipo arrogante e forse anche prepotente che si accaparri il diritto di stabilire ex cathedra le priorità della Città piuttosto che recepire i reali bisogni espressi dai cittadini: un tal Sindaco garantirebbe le lobbies, i clan, la consorterie. Evidentemente tutto ciò è favorito dal fatto che non è richiesto al candidato Sindaco di impegnarsi nell’applicazione, qualora eletto, del suo programma elettorale che però dovrebbe essere fondato su un bilancio preventivo estremamente dettagliato: voce per voce, capitolo di spesa per capitolo di spesa; un bilancio preventivo analogo a quello che l’Ente Pubblico Locale (nella fattispecie il Comune) deve predisporre annualmente! Ritengo, infatti, che il “Sindaco che verrà” non dovrebbe limitarsi alla consueta generica elencazione di punti chiave (il nuovo porto, la vitivinicoltura, la viabilità, politiche sociali, sport, turismo e spettacolo ecc.!), certamente importanti, ma privi di contenuti operativi o meglio privi di documenti programmatici che li sostanzino e ai quali attenersi ad elezione avvenuta!

Soprattutto, il Sindaco che verrà, piuttosto che su un machiavellico divide et impera, dovrà essere capace di coordinare le risorse naturali-ambientali, umane e culturali della comunità attraverso un modello di costruzione sociale del territorio nel quale ogni settore produttivo e ogni risorsa settoriale apprenda a cooperare utilmente e a concorrere allo sviluppo di tutti gli altri, comprendendo che il bene dell’uno è funzionale al bene anche dell’altro! Si pensi ai grandi vantaggi che potrebbero derivare dal mettere insieme e dal coordinare le diverse “filiere”! Ad esempio, quella agricolo-vitivinicola, quella industriale-manifatturiera e quella turistico-alberghiera, senza dimenticare la possibilità di creare un polo formativo post-diploma con rilascio di un titolo di studio originale e senza vincoli rispetto ad altri atenei. In pratica, si tratta di concepire il “territorio come un insieme” che sviluppi, nel rispetto della cultura e dell’ambiente che gli appartengono, un pensiero e un’operatività che siano collegati in modo interdipendente per la realizzazione del “bene comune”!

Non ultima cosa, il “Sindaco che verrà” deve essere una persona totalmente onesta! Non solo “senza macchia” dal punto di vista civile e penale, senza carichi pendenti, senza indizi di reati giudiziari, senza propensioni truffaldine ecc., ma una persona onesta profondamente, onesta nelle viscere, onesta “nell’anima!” così come si addice ad ogni candidato che aspiri a diventare “Primo Cittadino”!

 

Alfredo Anania
Direttore Responsabile della rivista PSICOLOGIA DINAMICA
Albo Speciale dei Giornalisti di Sicilia

www.psicologia-dinamica.it



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