A Trapani è il momento di Nino Oddo. I suoi interventi pubblici sono la normale reazione a qualsiasi tipo di nomina. Nella restante parte del tempo è invece impegnato a stringere relazioni ed alleanze politiche. Scelte in grado di marcare il territorio. Ululati per orecchi fini.
L'ultima mossa targata Nino Oddo è il patto federativo tra Pd e Psi formalizzato qualche giorno fa una manovra politica in grado di lasciare dall'altra parte della barricata diversi esponenti del Partito democratico che in città (e non solo) contano parecchio. Personaggi come la senatrice Pamela Orrù o il sindaco di Erice Giacomo Tranchida (da sempre in combutta con Oddo). Entrambi all'indomani dell'accordo hanno espresso pubblicamente il loro disappunto e a ghignarsi della cosa rimane il solito Nino Oddo. In questo caso a fargli l'occhiolino c'è Baldo Gucciardi, ma in altre occasioni sono stati parecchi i consiglieri comunali di diverse realtà locali ad aderire alla Oddo's band. Qualche anno addietro tra le cronache parlamentari si parlò di “scouting” politico, una disciplina in cui Nino Oddo sembra regnare. Valderice, Mazara, Castellammare, Castelvetrano, Gibellina ed Alcamo sono soltanto le ultime new entry nel bottino. Una serie di alleanze che hanno catapultato il Psi in maggioranza a sostenere sindaci come Felice Errante del Nuovo Centro Destra o a Mazara Vito Torrente, alle ultime elezioni, in contrasto con il Pd che appoggiava Pino Bianco.
Pochi anni addietro l'onorevole Nino Oddo è stato ad un passo dall'allontanare la vita politica. Nell'ultimo periodo invece il suo nome lo si trova al centro delle iniziative più disparate. Lo scorso anno propose di impiantare un casinò alla Colombaia. In città si è creato un bel dibattito, ma Oddo qualche anno addietro aveva proposto di aprirne uno ad Erice vetta “suggerendo uno dei tanti palazzi storici della Vetta, in buone condizioni e da anni non utilizzati”. Insomma da qualche parte dovrà pure piazzarlo questo benedetto casinò. Proprio il mese scorso assieme a Paolo Ruggirello si è reso protagonista di una battaglia, poi prontamente vinta, per l'ottenimento dell'erogazione degli stipendi durante i primi giorni del mese e non a metà - intorno al 15 -, come avveniva prima. Una questione che apparentemente appartiene alla categoria delle formalità, ma che concretamente è essenziale per riuscire a pagare in tempo i 9 collaboratori retribuiti per quasi 14 mila euro al mese.
Un altra disciplina in cui l'onorevole Nino Oddo potrebbe primeggiare è quella della “replica del giorno dopo”. Non c'è nomina dirigenziale che non veda l'assenso o il suo dissenso pubblico. Note stampa a iosa in grado di creare un vero e proprio reticolato di rapporti. Quando venne riconfermata la Soprintendente di Trapani (Paola Misuraca, originaria di Palermo) contestò la scelta: “Ci sono altrettanti professionisti trapanesi preparati, capaci e meritevoli e che soprattutto abbiano maggiore conoscenza del territorio” affermò. Poi venne riconfermato alla guida dell'Asp Fabrizio De Nicola (anche lui originario di Palermo) ed inviò una nota stampa in cui esprimeva “la propria soddisfazione per la riconferma” allegando una serie di foto che li ritraevano vicini e sorridenti. Sostegno ripetuto anche nell'ultimo agosto, giusto un paio di settimane fa, riguardo le nomine dirigenziali poste in essere all'Asp da De Nicola.
Proprio la settimana scorsa è stata resa nota la costituzione di un “Consorzio per il porto” in cui veniva nominato presidente Andrea De Martino, recentemente (in quota Pdl) fuoriuscito dalla giunta di governo del comune di Trapani. Un dato che ha fatto storcere il naso a Nino Oddo che ha espresso il suo dissenso a causa della chiara matrice politica del neopresidente. A controbattere in questo caso è stato il consigliere comunale di Trapani Nicola Lamia (Ncd) che nel difendere la nomina di De Martino aggiungeva su Nino Oddo: “Dopo avere lottizzato, alla vecchia maniera l'ASP di Trapani, mortificando le qualificazioni professionali locali a vantaggio dei soli noti palermitani, avrebbe la presunzione di etichettare iniziative private il cui unico scopo è lo sviluppo territoriale del porto di Trapani". C'è chi giura che ne vedremo delle belle.