Dal 2010 i faldoni di documentazione circolano tra gli uffici di Palazzo D'Alì e ieri hanno tenuto bloccata un intera seduta del consiglio comunale di Trapani. Si tratta di un progetto riguardante “un fabbricato da adibire ad attività commerciale” che dovrebbe sorgere al Rione Cappuccinelli, dalla parte che si affaccia sul Lungomare Dante Alighieri. Un idea ambiziosa che, secondo i piani dell'amministrazione, rientrerebbe nell'opera di “Riqualificazione della Litoranea Nord” ma secondo alcuni potrebbe rappresentare l'ennesimo esempio di lottizzazione sfrenata del nostro territorio. Al momento, tuttavia, la vicenda è riuscita a congelare una seduta del consiglio comunale che avrebbe dovuto trattare la questione dei gettoni di presenza dei Consiglieri. Per far passare in second'ordine la questione è bastato un colpo “politico” del presidente del consiglio Peppe Bianco, abile ad agevolare la trattazione del “progetto di costruzione del fabbricato” sotto lo sguardo sconfitto di La Pica, Lamia (Ncd), Guarnotta (Mir), Barbera (Ipt), Abbruscato, Passalacqua e Grignano (Pd).
Sin dall'inizio dell'iter burocratico la documentazione, presentata dalla “Ditta Cusenza Giuseppe” ha subito numerose modifiche tese ad un solo obbiettivo: l'approvazione del progetto. Ufficialmente l'iter amministrativo ha avuto inizio nel 2011, ma nel 2012 gli uffici del settore Urbanistica del Comune sentenziavano una prima bocciatura. Nella zona in cui dovrebbe sorgere il “fabbricato” il piano regolatore non prevede l'esistenza di attività di tipo commerciale. Ed'è proprio questo il punto nevralgico. Infatti, per aevitare la limitazione del Prg, nel corso degli anni il progetto ha subito dei ritocchi fino all'ottenimento dell'ok finale da parte dell'Assessorato regionale. Adesso l'accordo parla anche della “realizzazione di opere di urbanizzazione pubblica” e prevede una gestione per 2/3 pubblica e per 1/3 privata ed inoltre la “Ditta Cusenza Giuseppe” garantierebbe il rifacimento dei marciapiedi. Tuttavia, dalla documentazione pubblica è difficile intuire delle limitazioni alla tipologia di “attività commerciale”. Perfino il sindaco Vito Damiano, in un intervento in aula, ammette che “c'è stato e ci sarà un controllo per evitare che la struttura possa essere scomoda asservendosi agli interessi dei privati”. Come dire, fiducia sulla parola?
L'imprenditore è noto in città per altri investimenti nel settore alberghiero come il Baglio Sanacore e a farlo notare in aula è il consigliere comunale Francesco Salone (Pdl). “C'è il rischio che la situazione ci scappi di mano, vogliamo sapere per bene ciò che stiamo approvando”. Poi schiarisce la voce e chiede di porre la pregiudiziale sul progetto. Bianco ci pensa. L'Assessore Giuseppe Licata chiama al telefono l'architetto Antonino Alestra dirigente responsabile del procedimento attualmente in ferie. Salone va a parlare all'orecchio con Bianco ed il presidente del consiglio accetta e rinvia tutto alla seduta di martedì in cui verrà ascoltato pubblicamente Alestra. Dei gettoni di presenza se ne riparlerà un altra volta. Quando non si sa, ma un altra volta.