Sergio Gelardi è il nuovo dirigente generale del Corpo forestale della Regione. Lo ha nominato la giunta presieduta da Crocetta. Prende il posto di Vincenzo La Rosa in scadenza di contratto. Gelardi ha guidato diversi dipartimenti dell'amministrazione regionale, dall'Urbanistica ai Beni culturali, e lascia l'apposito ufficio creato presso l'assessorato all'Economia, per la liquidazione delle società partecipate. Lo sostituisce Giovanna Terranova.
Nell'attesa che la manovra di bilancio venga pubblicata sulla Gurs, per evitare l'interruzione del servizio antincendio, su proposta dell'assessore allo Sviluppo rurale, Reale, sono state destinate al settore le risorse necessarie, utilizzando la formula della somma urgenza. Sulla proposta c'è stato anche il via libera dell'assessore all'Economia, Agnello.
La giunta, inoltre, ha approvato la delibera con cui propone allo Stato e all'Ue, per la programmazione 2014-2020, di elevare al 75% il finanziamento europeo, così come è avvenuto per l'ultima tranche della programmazione 2007-2013. Una proposta che farebbe comodo anche al governo nazionale. Nei giorni scorsi, infatti, il ministro dell'Economia, Padoan, aveva detto che a causa della recessione, l'Italia difficilmente avrebbe potuto immobilizzare circa dieci miliardi di euro per il prossimo settennio. Ciò non significa che la Sicilia e le altre regioni dell'Obiettivo sottosviluppo, perderanno una quota di finanziamento europeo. Quota che sarà destinata al Fondo sviluppo e coesione. In vista dell'annunciato arrivo del premier, Renzi, il 14 prossimo, la giunta ha anche fatto il punto sul Po-Fesr 2007-2013.
Tra le questioni affrontate, il problema che riguarda la contrattualizzazione dei lavoratori del Consorzio autostrade siciliane. La giunta ha preso atto della proposta del tavolo tecnico, secondo cui, i dipendenti del Cas dovrebbero avere il contratto dei dipendenti regionali. Ma è il consiglio di amministrazione dello stesso Cas a dovere procedere.
Dopo avere annullato gli atti relativi alla nomina a dirigente generale di Paolo Cantaro all'«Ove» e di Angelo Pellicanò al «Cannizzaro» di Catania, la giunta non ha ha proceduto all'indiduazione dei «sostituti».