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03/08/2014 06:45:00

In questa pulcherrima sed ventosa città di Marsala... "il popolo è cornuto"

In questa pulcherrima sed ventosa città di Marsala, se adesso ci fosse almeno il caldo cocente ce ne staremmo ogni pomeriggio al mare a farci stordire dal sole e ci distrarremmo da questo crepitante momento politico. Invece no, quest'estate anche il clima è inquieto e a noi marsalesi non resta che lustrare "le balate".

Ci si ritrova in tanti a fare le vasche da Porta Nuova a Porta Mazara, andata e ritorno senza posa; mentre, ad ogni bar, ad ogni angolo, ad ogni traversa, ad ogni portone, ovunque, tutti giocano lo stesso gioco: il toto sindaco.

Al gioco del toto sindaco le teorie più bizzarre si fanno verbo, è così che comincia ogni campagna elettorale, così con il sondaggio del popolo.

Non va dimenticato che, come scriveva Sciascia, "il popolo è cornuto" sguazza nella diceria, scialacqua nei pettegolezzi, si sbrodola in discorsi senza capo ne coda, si diverte ad inerpicarsi nelle altezze delle più assurde previsioni politiche. Il popolo lo sa che adesso è il momento delle schermaglie di bassa lega, senza fondamento, senza sponda, quelle dei livori e delle metamorfosi, si, insomma, quelle necessariamente votate ad essere archiviate a breve termine.

Ma il popolo gioca con accanimento, perché? Semplice perché quando si ha la consapevolezza di essere cornuti, in quella cornutaggine si ci fanno i bagni, così fa il popolo; e allora il popolo osserva i cavalli più frementi e si infiamma o contro o a favore, ma sa bene che il gioco della politica, quello vero, ha le sue regole e i suoi luoghi che non sono ne' le candidature alla garibaldina ne' il cassero.

Il popolo sa bene che la partita della politica è come una partita di poker giocata tra buoni giocatori, niente di più affascinate. Il popolo, dalle nostre parti, sa bene che sarà il poker d'assi a decidere il prossimo Sindaco di Marsala e sa bene che ancora il poker d'assi non è per niente chiuso.

Chi gioca questo poker dalle nostre parti? I veri big della politica in provincia, giusto quattro, come un poker d'assi appunto, loro decideranno il prossimo primo cittadino della sofisticata Lilibeo.

Veniamo al tavolo, mi sembra di vederli, tappeto verde, lampada bassa, fumo denso nella stanza, fisches coloratissime disornatamene raggruppate e carte, carte che si mescolano tra loro, carte che scivolano sul feltro, e poi loro che quelle carte raccolgono tra le mani, mentre si lanciano sguardi di sfida, eccoli, ve li presento, i quattro onorevoli.

Asso di cuori, Baldo Gucciardi, il salemitano, il più titolato per tante ragioni, nonché il detentore del numero più nutrito di voti, per donare questo forziere, ci deve necessariamente mettere il cuore, tutto il suo cuore. L'onorevole sa bene che l'amore è tutto carte da decifrare, prima di lanciarsi in nuove affettività, da buon stratega, al momento preferisce mappare i nuovi profili di questa Marsala massacrata. Quindi sta al tavolo ma non gioca, lascia il gioco agli altri.

Asso di quadri, Nino Oddo, l'ericino con forte radicamento trapanese, uomo vicino al governatore, colui che qualche volta ha dichiarato di non volerne sapere nulla della politica di Marsala. Chissà se la pensa ancora oggi così, cioè se continuerà a lasciare ad altri questo territorio, forse lo farà perché si sa com'è tra trapanesi e marsalesi non corre buon sangue. Lui giochicchia, un po’ si un po’ no, l’industriosa Marsala non la conosce bene, ma sta la tavolo, perché cosi è, gli tocca.


Asso di fiori, Paolo Ruggirello, trapanese che ha scelto di vivere a Guarrato, nella lontana e vicina Guarrato, lui se ne frega dei campanilismi, per questo se ne sta a metà strada tra Trapani e Marsala. Politico senza confini territoriali, che certamente anche stavolta non rinuncerà ad avere voce in capitolo nella sfida elettorale per quinta città della Sicilia. Sta seduto al tavolo con l’ ardente voglia di non perdere il suo ruolo, il suo appeal va mantenuto.

Asso di picche, Mimmo Turano, alcamese, il lucido calcolatore, colui che più di tutti sa stare lungamente seduto sulla sponda del fiume ed aspettare che passi il cadavere del suo nemico. Certo di cadaveri ne ha visti passare nelle recenti vicende e forse altri ne vorrà vedere, il momento è proficuo, saprà battere il ferro adesso che è caldo, così farà di tutto per scompigliare qualsiasi progetto, seppur minimo, di continuità. Sorriderà sempre nel corso della lunga partita, ma soprattutto sorriderà a tutti, nella certezza che il potere logora chi non ce l’ha.

Siamo solo alle prima mani, al momento le carte girano a vuoto, al suon di passo, poi ci sarà il tempo delle aperture, delle puntate e dei bluff, poi si andrà ai rilanci e al cambio carte e poi quello dei cip e poi quello del buio e del buio su buio, infine, il piatto.

Come direbbe il popolo cornuto: ca' semu!

Barbara Lottero

 



Lettere & Opinioni | 2024-11-21 12:07:00
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