Neanche uno straccio di speranza aiuta ad accettare dignitosamente l’ultima beffa relativa alla ristrutturazione del porto cittadino.
Dal porto delle nebbie, come lo definimmo qualche anno fa, al porto delle balle il passo è breve.
La bocciatura inattesa quanto motivata del cartame improvvisato, spacciato per progetto di messa in sicurezza, avviene il 4 Giugno, come riporta la Stampa, e senza che la cresta di tecnici, funzionari ed ex primo cittadino abbiano sentito il dovere di comunicare alcunché alla Cittadinanza. Altrove, questo dovere, viene chiamato trasparenza…
Vaneggiamenti e isteriche sfacciataggini hanno avuto la meglio su quello che doveva essere punto di forza per il rilancio dell’intera economia locale.
Né le polemiche personali erano legittimate da sincero atto di servizio verso la Comunità e a favore di tanti disoccupati che assediano tutti i giorni datori di lavoro, sindacati, ufficio di collocamento. Anche imprenditori più capaci sarebbero stati ostacolati e bloccati a causa del delirio di onnipotenza che a catena ha contagiato l’ultima giunta comunale.
Nel vortice delle convenienze di parte, chi non si è distinto ad umiliare le Istituzioni?
Oggi mancano alla Città decine di milioni di euro; mancano gli strumenti progettuali per il recupero di una risorsa primaria, proprio in un luogo di mare.
Mancano uomini che esercitino correttezza e competenza.
Aumentano, però, le povertà e la povera gente elemosina un euro per comprare il pane. Il solo pane.
Si sta abusando della sofferenza dei Cittadini?
Chi è rimasto al governo cittadino – in attesa dell’arrivo del Commissario regionale- cosa intende fare?
La messa in sicurezza del porto naufragherà insieme alla crisi che si è abbattuta sulla gestione pubblica? Quali spiragli si prevedono nell’immediato per disoccupati e precari?
Il Responsabile Cisl
A. Chirco