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26/07/2014 06:00:00

Ars, incardinata la manovra. Il voto previsto per marted́

Avviata ieri  la discussione generale sulla manovra correttiva all'Ars. La data per l'approvazione della manovra è stata fissata per martedì 29 luglio. Quindi niente lavori nel fine settimana e nemmeno la domenica. Dopo due giorni di «meritato» riposo i deputati torneranno a riunirsi a partire dal pomeriggio di lunedì. Ce la faranno in tre sedute a chiudere la partita della mamovra? È auspicabile, ma i dubbi sono d'obbligo. Peraltro le opposizioni sono agguerrite, ma anche nell'ambito della maggioranza ci sono parecchie perplessità. Riccardo Savona (Fi), che per protesta ha addirittura abbandonato i lavori della commissione Bilancio, definisce la manovra «una finanziaria che non garantisce nessuno, non è espressione del territorio e assomiglia sempre più ad un fantomatico libro dei sogni. Ho abbandonato la commissione perché non mi sono sentito garantito rispetto al criterio stabilito per la presentazione degli emendamenti, dove si doveva concedere a ciascun deputato la possibilità di presentare una sola norma che interessasse le realtà locali, invece si è fatto di tutto, una legge omnibus, con 45 emendamenti, un maxiemendamento al di fuori di qualsiasi intesa, che fa sollevare gli animi non solo di noi parlamentari, ma anche all'esterno».
Soddisfatti Marco Falcone e Vincenzo Figuccia (rispettivamente capo e vice capogruppo di Fi) per la decisione di eliminare dalla manovra finaziaria gli emendamenti di norme che potranno fare proposte di legge: «La nostra richiesta di rivedere le procedure è stata accolta, le norme stanno tornando alle commissioni di merito che è il luogo giusto per aprire la discussione su condoni, sanatorie e altri delicati argomenti. Queste norme che erano contenute nella manovra non costituiscono oggetto di assestamento di bilancio, ma argomenti che impegnano il lavoro delle commissioni. In questa fase possiamo ritenerci soddisfatti, ma vedremo cosa accadrà in Aula».
Anche Nello Musumeci, Santi Formica e Gino Ioppolo ritengono giusta e responsabile la scelta della conferenza dei capigruppo di rinviare all'esame delle commissioni di merito le norme aggiuntive della manovra finanziaria».
Totò Lentini (articolo 4) «Rivedere la spesa ma tutelare i più deboli deve essere l'obiettivo su cui convergere al di là di ogni differenza politica. Se condivido l'obiettivo di superare davvero, una volta per tutte, il meccanismo della famigerata ex Tabella H, ritengo vadano salvaguardate quelle realtà che forniscono servizi fondamentali alle categorie più deboli. Per questo annuncio la presentazione di emendamenti».

E la Tabella H attira sempre polemiche. Intanto, non si spengono le polemiche sulla cosiddetta tabella H. Marco Falcone (Fi): «Come per magia Crocetta Potter ha fatto abilmente ricomparire la tabella H, da sempre avversata da Fi perché sinonimo di favoritismi e malgoverno. Il governatore non aveva forse detto che avrebbe demolito ogni privilegio? Non si era lui stesso schierato contro la famigerata tabella? Parole vane e promesse dimenticate. Caro presidente la invitiamo alla coerenza, mantenga soltanto gli interventi in favore delle disabilità visive e uditive, per il resto abbia il coraggio di fare concorrere tutti con apposito bando».
Critiche anche nell'ambito della maggioranza. Marika Cirone (Pd): «Con l'ultimo rimaneggiamento ricompare la tabella h e con essa gli sprechi, le ingiustizie, le discriminazioni e le discrezionalità, che il governo Crocetta voleva superare. È indispensabile tornare ad un metodo trasparente ed equo, qual è quello dei bandi».
Mariella Maggio (Pd): «Non vi sono regole certe per l'assegnazione dei contributi ad enti, associazioni e fondazioni: è bene fare chiarezza. Ho proposto un emendamento che prevede di rispettare, per il 2014, gli stessi criteri utilizzati del 2013 attraverso i bandi. In assenza di norme certe di settore, infatti, le graduatorie 2013 rappresentano comunque un riferimento attendibile, l'unico percorso per assicurare in tempi rapidi il necessario sostegno alle strutture realmente meritevoli». L'emendamento Maggio è sostenuto anche dal capogruppo del Pd Baldo Gucciardi e dai parlamentari Marica Cirone Di Marco, Antonella Milazzo e Giovanni Panepinto. «Bisogna evitare - conclude Maggio - che la manovra ter escluda enti e associazioni che dal punto di vista culturale rappresentano un patrimonio da sostenere e valorizzare».