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25/07/2014 07:41:00

Votato ad un sogno - Per Don Giuseppe Ponte

Il ragazzo guardò in alto: nel cielo pieno di stelle puntò la più luminosa e desiderò inseguirla.

Il “sogno” gli si presentò in tutto il suo splendore, così reale da non lasciargli dubbi a perseguirlo. Nel progetto investì tutte le sue energie e capacità senza risparmiarsi. Dio stesso aveva investito un bene più grande e prezioso di qualsiasi altro: il suo unigenito figlio Gesù Cristo. L’entusiasmo iniziale e giovanile, ben presto, però, lasciò posto a mille dubbi e a mille perché nel ragazzo che, intanto, si era fatto uomo. E l’uomo non permise che il suo sogno scadesse e, anche se con mille difficoltà, andò avanti e non mollò. È vero, le forze erano incominciate a venir meno, il fisico a stremarsi, la solitudine ad avere un peso nelle angosce interiori, ma il cuore ancora fremeva di passione e d’amore per quella stella che era diventata il suo sogno da perseguire. Un sogno che urgeva portare avanti per raggiungere gli altri, i più deboli, per aiutarli a riprendere fiato, per risollevarli dal fango, dalle debolezze, per sorreggerli nello sconforto e nella disperazione, per coinvolgerli e renderli partecipi di quel sogno che egli stesso aveva fatto suo, il sogno del Padre annunziato dal Cristo: costruire il Regno dei Cieli sulla terra. Un Regno che scaldasse i cuori, che pacificasse le menti e gli animi, che ristabilisse equilibrio, armonia e pace nel Creato. Così la croce del Cristo, per l’uomo ormai diventato maturo, risultò leggera come il peso di una farfalla e lo aiutò ad andare avanti con la leggiadria di un giovane, con la sicurezza di uno spirito libero e consapevole della grandezza del sogno che proclamava. Niente è stato sprecato nei 50 anni trascorsi a vivere votato al suo sogno: ogni goccia di sudore versato è stata mutata in perla, ogni lacrima versata è stata contata e raccolta in preziosi vasi d’alabastro. Il suo cammino è stato valutato e misurato e gli sarà rivalutato con una buona misura pigiata, scossa e traboccante di beni, di grazia e di gloria.    19 luglio 2014 – Pina Giacalone Teresi