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15/07/2014 08:34:00

Salemi, c'è un fermo per l'omicidio Di Giorgi: un giovane disoccupato che lo perseguitava

 I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e della Stazione di Salemi, hanno eseguito all'alba di oggi il fermo di indiziato di delitto nei confronti di un giovane disoccupato, Pietro Franco di 22 anni, di Salemi, con l'accusa di avere ucciso lo scorso 29 giugno un anziano agricoltore, Antonino Di Giorgi. Il fermo e' stato emesso dalla Procura di Marsala. L'agricoltore salemitano di 74 anni era stato ritrovato cadavere nei pressi dell'orto della propria abitazione di Contrada Terraglia San Miceli di Salemi. Sono in corso altre perquisizioni. Ecco il comunicato dei carabinieri:


All’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e della Stazione di Salemi, hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala, nei confronti di FRANCO Pietro, 22enne, disoccupato di Salemi, considerato l’autore dell’omicidio di DI GIORGI Antonino.
L’agricoltore salemitano, di 74 anni, era stato ritrovato cadavere il 29 giugno scorso nei pressi dell’orto della propria abitazione di C.da Terraglia – San Miceli di Salemi. Sul corpo, parzialmente carbonizzato e in avanzato stato di decomposizione, erano state riscontrate numerose e profonde ferite al cranio provocate con una pala, rinvenuta a poca distanza dalla vittima.
Dopo il ritrovamento sono scattate le indagini dei Carabinieri, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Marsala, Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, che hanno eseguito per tutta la notte e nei giorni successivi numerose perquisizioni, accertamenti e interrogato decine di possibili testimoni.
L’attenzione è stata però subito focalizzata sull’odierno arrestato, che aveva avuto in passato violente discussioni proprio con il DI GIORGI.
Questi infatti aveva già denunciato, nel 2009 e nel 2010, il giovane salemitano ancora minorenne, per furto e lesioni personali. I primi accertamenti hanno permesso di rilevare che, nel corso degli anni, quella di FRANCO Pietro nei confronti del DI GIORGI era divenuta una vera e propria persecuzione, tanto che l’anziano agricoltore, intimorito, non aveva avuto il coraggio di denunciare le ulteriori angherie subite.
Le indagini sviluppate dai Carabinieri nei confronti di FRANCO, eseguite con le tradizionali attività investigative, supportate dalle anche delle intercettazioni ambientali sulla sua autovettura, hanno permesso di fare chiarezza sulla dinamica dell’omicidio e sul movente.
E’ stato lo stesso arrestato, intercettato a bordo della sua autovettura, a spiegare ai più stretti congiunti le modalità dell’aggressione con la pala, ritrovata poi a poca distanza dal cadavere, per uccidere; nonché precauzioni utilizzate per evitare di essere individuato e, infine, il movente scatenante di tanta ferocia.
Alla base di tutto, infatti, sembrano esserci proprio le denunce sporte in passato dal DI GIORGI, che si sarebbe rifiutato di rimettere, nonostante le reiterate richieste dell’arrestato, nonché una causa penale contro una zia di Pietro FRANCO, ove la vittima dell’omicidio compariva quale parte civile.
La donna, accusata di lesioni dal DI GIORGI, era stata già condannata due giorni prima dell’omicidio (il 25 giugno 2014) dalla Corte di Appello di Palermo a tre mesi di reclusione e al risarcimento danni.
La risolutezza del DI GIORGI nel voler dare comunque corso alle denunce presentate in passato nei confronti di FRANCO Pietro, avrebbe determinato quest’ultimo a passare alle vie di fatto, eliminando il suo accusatore.
Il fermo di indiziato di delitto si è reso indispensabile, oltre che per i gravi indizi di colpevolezza raccolti, anche per l’ imminente e concreto pericolo di fuga: le indagini hanno infatti palesato la sua volontà di lasciare la propria cittadina d’origine.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala continuano ancora allo scopo di ricercare ogni altro utile elemento.
L’autovettura dell’arrestato è stata sequestrata per essere sottoposta ad accertamenti tecnici dal R.I.S. Carabinieri di Messina e sono state contestualmente eseguite numerose perquisizioni. FRANCO Pietro, dopo l’interrogatorio del P.M., è stato rinchiuso nel carcere San Giuliano di Trapani.



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