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10/07/2014 14:20:00

Alla direzione del Pd volano insulti con Crocetta. Stabilita una tregua

 E' stata molto tesa la riunione della direzione del Pd siciliano che, a Palermo, doveva fare il punto dei rapporti con Rosario Crocetta. Alla fine è stato votato un documento che segna l'ennesima tregua:  "La direzione siciliana del Pd dà mandato al segretario regionale di avviare un confronto negli organismi regionali nonché di avanzare al presidente della Regione la proposta del partito per rafforzare e rilanciare l'azione più complessiva del governo della Regione e la rappresentanza dello stesso Partito democratico nel governo regionale". E' questo il passaggio politico del documento approvato a larghissima maggioranza - solo due astenuti - dalla direzione regionale del Pd che si è svolta alla presenza del vice segretario nazionale, Lorenzo Guerini. E' emersa una forte tensione tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Digiacomo.Guerini, nel concludere il dibattito, ha ribadito: «Non dobbiamo dimenticare che in Sicilia, e questo è un fatto storico, c'è un governo di centrosinistra eletto dai cittadini. Ma arriviamo a questa direzione con la consapevolezza di alcuni limiti in questo percorso. Che non dobbiamo nascondere. Non sarà il documento che votiamo a risolvere le questioni. Documento che è anche frutto del lavoro che ci ha portato qui. Soprattutto, attraverso il coinvolgimento di chi è legittimato a discutere, cioè il segretario del partito, Frausto Raciti. Il partito vive se non si delegittima il ruolo di chi è stato eletto dagli organismi. Ringrazio Crocetta per il lavoro che sta svolgendo».
Guerini ha invitato i protagonisti siciliani a fare uno sforzo per l'unità. «Senza Pd- ha concluso Guerini - non ci può essere un governo in Sicilia. Credo che anche Crocetta voglia un partito unito e protagonista». Un freno alle ipotesi di maggioranze variabili tornate di moda negli ultimi giorni. Ma Crocetta, nel corso del suo intervento, aveva rivendicato di essere un uomo di sinistra, ma anche si sentirsi legittimato, come fa Renzi, a dialogare sulle riforme con le forze di opposizione: «Non sono né saltafossi né ribaltonista». Per Raciti, «adesso si tratta di attuare i contenuti del documento»; per Giuseppe Lupo, ci sono le condizioni, per rilanciare l'impegno del Pd all'Ars nell'azione di governo per lo sviluppo e il lavoro». Per il capogruppo Baldo Guacciardi: «Il Pd siciliano ha dato prova di maturità. In molti si sono adoperati per raggiungere questo risultato».