Un’altra grande prova è stata fornita da Michele D’Errico in una delle più famose ultramaratone del panorama italiano: la ‘’Pistoia-Abetone’’. Una bellissima e ‘’terribile’’ competizione con salite che talvolta ‘’spezzano’’ le gambe anche a grandi atleti. Cinquanta chilometri che mettono a dura prova chi vi partecipa. E D’Errico l’ha affrontata per la prima volta riuscendo a superare le difficoltà e tagliando il traguardo con l’ottimo tempo di 5 ore, 13 minuti e 13 secondi, classificandosi al settimo posto nella categoria Seniores Argento. A raccontare mirabilmente l’esperienza è in prima persona lo stesso atleta di punta della Polisportiva Marsala Doc. ‘’Ho iniziato a pensare alla Pistoia-Abetone – dice D’Errico - e ad una mia possibile partecipazione mesi prima e, più si avvicinava, più pensavo: Ho portato a termine per due volte la 100 km del Passatore, una volta la Torino Saint Vincent e due volte la Supermaratona dell'Etna da 0 a 3000, che vuoi che sia la 50 km di Pistoia Abetone? Sentivo dire a tutti che il percorso era micidiale, più lungo di una maratona, più duro di una cento chilometri. Tutti mi dicevano che la Pistoia-Abetone è una corsa dalle mille difficoltà e dalle salite infernali, alternate da discese da brivido, ma anche gara di paesaggi stupenti e di profumi forti. Ebbene, io ho partecipato e la mattina della partenza mi sono ritrovato in quella meravigliosa piazza del Duomo a Pistoia in compagnia dell'ultramaratoneta Salvo Piccione, che ha sulle spalle ben 115 maratone, Alfonso Sciaratta, Salvatore Crudo e Salvatore Milotta, tutti e cinque alla prima esperienza di questa difficile prova e consapevoli di quello che ci aspettava. Cosi, poco dopo, ci siamo salutati ed ognuno ha atteso il via. Difficile trasferire uno stato d'animo, raccontare quelle che per me sono state cinque ore di gara durissima, che ogni maratoneta ed ultra dovrebbe avere a cuore di correre almeno una volta nella vita; eppure, le interminabili salite sotto il sole, gli ultimi 17 chilometri di pura, infinita, ascensione, rappresentano emblematicamente "LA CORSA", durante la quale ad ogni metro, ad ogni passo devi fare i conti con la testa, le gambe e il cuore. Insomma una gara in cui devi dare tutto, perché ti chiede tutto: non la si può improvvisare, altrimenti, ti annienta metro dopo metro. Malgrado la migliore preparazione, tuttavia, non ci si sente mai pronti per gare del genere. L'arrivo nella piazza di Abetone e quasi davanti alle due piramidi di pietra è da brividi; la gente applaude e, nei pressi del traguardo, forze insospettabili mi sono ritornate dandomi la possibilità di scattare verso il gonfiabile d'arrivo, con le braccia al cielo e gli occhi lucidi di gioia. Con questo entusiasmo ho vissuto questa mia gara che reputo tra le più massacranti delle ultra’’. Tra i prossimi impegni di D’Errico la ‘’48 ore del lago Pantano’’, altra classica del podismo italiano in programma in provincia di Potenza.