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28/06/2014 08:19:00

Trapani, addio a Michele Morfino, il galantuomo del teatro

In Sicilia, il termine “galantuomo” pare essersi sporcato dall’ipocrisia di quei sedicenti galantuomini che hanno infangato il termine e la Sicilia. Se con “galantuomo” definiamo una persona corretta e di sani principi, una persona per bene, generosa e gentile, sarebbe il caso di tornare a farlo. Altrimenti, rischieremmo di finire a corto di termini per descrivere persone come Michele Morfino. Attore di altissimo spessore e grande poliedricità, il valdericino Michele ci ha lasciati ieri pomeriggio dopo una malattia che lo aveva afflitto in questi ultimi mesi. Eppure, con una straordinaria prova di volontà, non gli aveva impedito, nonostante le difficoltà, di solcare il palco del Sollima di Marsala lo scorso 10 aprile con La Mafia Normale. Questo coccodrillo, dunque, sarà tutt’altro che retorico e insincero: ho avuto l’onore e il piacere di lavorare con questo grande professionista proprio in occasione de La Mafia Normale, spettacolo che ho scritto e di cui è stato tra i protagonisti (forse, per presenza scenica, “il” protagonista, non me ne vogliono gli altri), oltre che con dei piccoli reading.

Classe 1944, “papariddoto” come si definiva, Michele ha iniziato a solcare i palcoscenici da giovanissimo, con spettacoli comici e di vaudeville, ma aprendosi presto a ruoli drammatici. Tra i principali animatori della storica Compagnia di Nino Martoglio, di cui entrò a fare parte tre anni dopo la fondazione, nel 1976, ne è stato anche presidente. Michele ha solcato centinaia di palchi recitando in dialetto e in italiano, e dal 2001 al Teatro Lelio di Palermo ha recitato anche in classici shakespeariani e di Pirandello. Insegnante in numerosissimi corsi per aspiranti attori di tutte le età, coinvolgente e generoso, Michele Morfino ha brillato anche in piccole parti sul grande schermo (con La Scorta di Ricky Tognazzi e Gente di Rispetto di Luigi Zampa). Definiva ridacchiando “un hobby” l’impegno nel teatro, ma l’ha sempre affrontato con una professionalità che lasciava sbalorditi anche i profani, conquistando lunghi applausi, ottime recensioni e grande stima.

Di lui, chi l’ha conosciuto ricorda i sorrisi e le raffiche di battute, l’eleganza e la gentilezza, l’affetto e la fiducia che era in grado di dare ai giovani nel ribadire, senza farlo apparire un cliché, che “sono il futuro, picchì ormai niautri vecchi...”.
Ci lascia un gigante della cultura siciliana e una gran brava persona, un uomo e un galantuomo, per citare non a caso un’opera di De Filippo. Ci aspettiamo che provvedano a stretto giro a ricordarlo con un promemoria alle generazioni future le istituzioni e le amministrazioni di tutta la provincia. Questo territorio è stato solcato da Michele in lungo e in largo in cinquant’anni di carriera, per raggiungere angoli da dove trasmettere emozioni. Sarebbe il minimo.

I funerali si svolgeranno oggi alle 16:00 alla Chiesa del Cristo Re a Valderice.

Marco Rizzo



Native | 2024-10-02 09:00:00
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