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26/06/2014 15:30:00

Italia - Uraguay al Bar Sport

  Italia - Uraguay al Bar Sport

  di Leonardo Agate    Al Bar Sport della via principale di Casole d'Elsa, magnifico borgo cinquecentesco toscano, va in diretta questo pomeriggio la figuraccia dell'Italia contro l'Uraguay. Uno 0 -1 che ci esclude dai Mondiali, e che ci sta tutto, e sarebbe diventato 0 - 2 se Buffon non avesse deviato di pugno un'altra palla che aveva intenzione di insaccarsi. A poco valgono le ammissioni di colpa del commissario tecnico, Luigi Prandelli: ho sbagliato sistema e me ne assumo la responsabilità. Da serio generale sconfitto si é dimesso in serata, ma la battaglia e tutta la guerra sono perse.

 Nel maxi schermo sulla parete in fondo dopo il salone d'ingresso, le immagini dell'Italia lenta e senza mordente trafiggono dolorosamente la folla degli spettatori. Qualcuno si consola sorseggiando bianchi freddi e birre scure. Non sono andato a vedere i mondiali dall'altra parte del mondo, ma mi trovo per caso in questo comunello con una folta comunità di turisti o residenti inglesi.

   Il morso alla spalla  di Suarez il cannibale al nostro Chiellini non appare come un'offesa, bensì come una giusta punizione alla inefficienza dei nostri. Persino il cartellino rosso, che esclude dalla partita Pirlo, non suscita che poca rabbia. Maggior rabbia é riservata al non spettacolo offerto dalla nostra squadra, che gioca come se sperasse nel pareggio, e noi vorremmo che mostrasse la grinta. L'inserimento del duo Balotelli - Immobile e del tris difensivo della Juventus, che é stato magico per la sua squadra, e qua sembra un ripiego, che tanto ha fatto sperare alla vigilia, non hanno dato i frutti sperati. Addentiamo un'albicocca scadente, di quelle che nei supermercati si mostrano belle, e in bocca sono senza gusto e senza fibra.  La signora inglese guarda senza battere ciglio. La conosco e so che tifa per l' Italia, ma non gliene frega tanto. Sta qua perché c'é il sole, l'accoglienza , le opere d'arte. Per gli indigeni  é diverso: sotto Monti, Letta, o Renzi é un fotti - fotti governativo nelle tasche dei contribuenti. Una vittoria, o almeno un'onorevole sconfitta, ci avrebbe rimesso in sesto per pochi giorni, e ci avrebbe fatto affrontare con più animo la prossima stangata fiscale. Ma i nostri giocatori  non hanno problemi economici. Sono pagati favolosamente, sia che vincano sia che perdano. Il commissario tecnico, Prandelli, ha aggiunto nella dichiarazione che paga regolarmente le tasse, come per chiedere venia in un Paese in cui gli evasori restano un esercito. Ma se lo poteva risparmiare. Tolte le tasse, gli resta lo  scrigno del netto, luccicante di monete d'oro. Lo stesso vale per i giocatori convocati. I milioni in banca gli fruttano, e continueranno ad arrivarne di nuovi pur nella pessima figura che ci fanno fare. Se Balotelli si tagliasse la cresta  e non se la montasse come un dio abbandonato in panchina - é stato sostituito da Parolo nel secondo tempo, perché non aveva concluso un tubo -, sarebbe meglio. Ma ormai é fatta, e un pollice verso immenso alita sugli spalti dello stadio e nei mille e mille bar che hanno allestito sale come questa. Finito l'ignobile spettacolo, mentre lo schermo mostra Prandelli che si avvia mesto agli spogliatoi, una vocina decisa esce dalla bocca di una ragazzina, seduta in incerto equilibrio sulle gambe di un ragazzo: "Ma vai a dare il culo!" E' quello che pensiamo tutti noi spettatori.