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24/06/2014 07:15:00

Marsala, convalidato l'arresto del maresciallo Nastri, ma per tentata concussione

Convalidato, dal gip Francesco Parrinello, l’arresto (domiciliari) per il maresciallo dei carabinieri Pasquale Nastri. L’accusa, però, è stata derubricata da concussione in tentata concussione. Probabilmente perché la presunta vittima, una donna, ha solo fatto finta di aderire alla denunciata richiesta di denaro da parte del sottufficiale, che le avrebbe detto: ‘’Duemila euro se vuole velocizzare o comunque agevolare l’iter della sua denuncia’’. Ad arrestare Nastri, fino a martedì scorso in servizio alla stazione di Marsala, sono stati i suoi stessi colleghi, diretti dal capitano Carmine Gebiola. L’operazione è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, al quale si era rivolta la donna che afferma di avere ricevuto la richiesta di denaro per ‘’agevolare’’ l’iter di una sua denuncia. Nastri, originario di Boscotrecase (Napoli) e residente a Partanna, è stato, così, arrestato in flagranza di reato, mentre stava per incassare la somma richiesta. Titolare del procedimento è il sostituto procuratore Sabrina Carmazzi. A difendere il militare è l’avvocato Filippo Triolo.

Carabinieri ‘’maneschi’’, ascoltato anche l’ex sindaco di Pantelleria Alberto Di Marzo
MARSALA – Anche l’ex sindaco di Pantelleria Alberto Di Marzo è stato ascoltato, in Tribunale, nel processo (‘’Milito Claudio + 6’’) che vede imputati alcuni carabinieri della stazione di Pantelleria accusati di aver avuto la ‘’mano pesante’’ con persone fermate per controlli di rito e loro colleghi accusati di non averli denunciati. A Di Marzo, nel 2011, aveva chiesto il 33enne Massimo Barbera, a cui era sospesa la patente di guida perché risultato positivo all’alcoltest. Barbera chiese all’allora sindaco di intervenire sui carabinieri. ‘’Parlai al telefono con il comandante Liccardi – ha detto Di Marzo - chiedendo se era possibile, senza violare le regole, non far revocare la patente a barbera. Liccardi mi disse che non era possibile. La patente sarebbe stata revocata’’. Ascoltato anche Giacomo Siracusa, fermato dai carabinieri di Pantelleria la notte tra 9 e 10 di luglio 2011, che ha dichiarato: ‘’Incontrai Vito Sammartano (autore della denuncia da cui è scaturito il processo, ndr) dopo sei ore dai fatti. Era con Barbera. I due mi hanno detto: Ti è andata bene, ti hanno levato la patente, a noi ci hanno levato la patente e ci hanno picchiato’’. Altro teste Leonardo Pinto: ‘’So che un operaio, Ivan Diomed, dell’impresa edile che avevo in società con mio fratello era stato percosso. Me lo disse mio fratello. Poi, ho saputo da mio cognato che Vito Sammartano era stato picchiato. Ricordo di averlo visto maltrattato’’. Alla prossima udienza, il 7 luglio, saranno ascoltati Giacomo Brignone, altra parte civile, e i sui genitori Giuseppe Brignone e Teresa Ferreri. Alla sbarra sono il maresciallo Claudio Milito, accusato di aver avuto ‘’mano pesante’’ assieme a Luca Salerno, Lorenzo Bellanova, Rocco De Santis e Stefano Ferrante. Di omessa denuncia, invece, devono rispondere il capitano Dario Solito, ex comandante della Compagnia di Marsala, e il maresciallo Giuseppe Liccardi, che all’epoca dei fatti era comandante della stazione dell’isola.
 



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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Mafia. Processo Hesperia, tutti condannati

 Seppur con la riqualificazione di alcuni capi d’imputazione in reati meno gravi, o con l’esclusione di qualche aggravante, il Tribunale di Marsala, ha condannato tutti i sette imputati del processo con rito ordinario scaturito...