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19/06/2014 06:35:00

Ciro Caravą condannato a 8 mesi per peculato. Assolto dall'accusa di truffa

Otto mesi di reclusione sono stati inflitti, per peculato d’uso, dal Tribunale di Marsala all’ex sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà. Il tribunale (presidente Sergio Gulotta) ha, invece, assolto l’ex sindaco dall’accusa di truffa. I fatti contestati sono relativi alla campagna elettorale del 2008, quando Caravà utilizzò un video realizzato in precedenza in cui veniva ripreso un bene confiscato alla mafia. Secondo l’accusa, però, quelle immagini furono realizzate utilizzando l'auto di servizio del Comune di Campobello, sulla quale, oltre all’autista, salì anche l’operatore di una emittente televisiva mazarese. La vicenda fu poi evidenziata nei suoi comizi dal suo avversario per la corsa alla poltrona di sindaco, Giovanni Stallone, che presentò anche una denuncia. Secondo la difesa, però, si tratta di immagini istituzionali per il Comune di Campobello. Non sarebbe stata, insomma, pubblicità elettorale, ma solo informazione istituzionale. ‘’L’auto del Comune – afferma l’avvocato Giovanni Lentini – fu utilizzata solo un paio d’ore e le riprese furono pagate da Caravà’’. Anche in questo processo, l’amministrazione comunale campobellese, retta dai commissari straordinari, si è costituita parte civile. A rappresentarla è stato l’avvocato palermitano Francesco Crescimanno. Lo scorso 6 febbraio, Caravà è stato assolto dal tribunale di Marsala dall’accusa di concorso in associazione mafiosa, tornando in libertà dopo due anni, un mese e 21 giorni di detenzione. Per l’ex primo cittadino, però, c’è ancora un altro ostacolo da superare al Tribunale di Marsala: il processo che lo vede attualmente imputato per concussione assieme a due ex consiglieri comunali campobellesi. Secondo l’accusa, i tre politici avrebbero chiesto tangenti a un imprenditore per la costruzione di un villaggio turistico.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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